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Riforma giustizia, Nordio: "Interferenze da Anm, interlocutore governo è Csm"

La replica di Santalucia: "Magistrati hanno diritto-dovere di prendere la parola"

Carlo Nordio intervistato da Elvira Terranova a Taobuk
Carlo Nordio intervistato da Elvira Terranova a Taobuk
17 giugno 2023 | 15.33
LETTURA: 3 minuti

"Se un magistrato singolarmente ritiene, dal suo punto di vista, che una legge sia sbagliata, nessuno ha il diritto di togliergli la parola o di dire che interferisce. In questo caso non era un magistrato qualunque. Era il rappresentante di un sindacato di magistrati che aveva, prima ancora che fosse noto il testo del disegno di legge, pronunciato tutta una serie di critiche severissime". Botta e risposta a distanza tra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia sul ddl giustizia. Parlando a Taobuk a Taormina, Nordio ha sottolineato: "Tutte queste cose secondo me in corretto italiano significano interferenze visto che tra l'altro non solo il ddl doveva ancora essere approvato ma queste parole provenivano dal presidente di un'associazione che si pone come interlocutrice della politica del governo senza tener conto che l'interlocutore istituzionale del governo e della politica non è il sindacato ma il Csm".

A stretto giro la risposta di Santalucia: "Alle parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio non può che replicarsi ricordando che i magistrati, e l'Anm che ne ha da oltre un secolo la rappresentanza, hanno non solo il diritto ma anche il dovere di prendere parola, per arricchire il dibattito sui temi della giustizia. Perché in tal modo ampliano il confronto e contribuiscono, con il loro punto di vista argomentato e ragionato, a migliorare ove possibile la qualità delle riforme. Questa è l’essenza della vita democratica".

ABUSO D'UFFICIO

Parlando dell'abuso d'ufficio, Nordio a Taobuk ha affermato che "era ed è ancora un reato così evanescente che complica soltanto le cose senza aiutare minimamente, anzi ostruendo le indagini perché intasano le procure della Repubblica di fascicoli inutili disperdendo le energie verso reati che invece dovrebbero essere oggetto di maggiore attenzione".

"Se l'Europa ci chiedesse una sorta di rimodulazione del nostro sistema integrato repressivo, noi siamo disposti ad accoglierla - ha spiegato - ma non nella forma in cui esisteva l'abuso d'ufficio, che era così evanescente atipico da non avere uguali, tra l'altro, in nessun altro ordinamento europeo".

INTERCETTAZIONI

Quanto alle intercettazioni, "noi interverremo molto più radicalmente. Che questa sia una barbarie che costa 200 milioni di euro l'anno per raggiungere risultati minimi è sotto gli occhi di tutti. Spendiamo una cifra colossale per inchieste che raggiungono risultati minimi tra l'altro rovinando la vita delle persone", ha affermato il Guardasigilli. "Vorrei ricordare che la legge impedisce la pubblicazione degli atti giudiziari e vengono pubblicati lo stesso e nessuno dice nulla. Ma la legge c'è già - ha sottolineato - I brogliacci della polizia non dovrebbero mai figurare perché la legge attuale dispone che questi brogliacci debbano essere depositati davanti al gip e debbano essere trascritti nella forma della perizia e nel contraddittorio delle parti. Perché molto spesso il brogliaccio della polizia, quello finito intanto sui giornali è sbagliato. Perché magari l'intercettazione viene trascritta e interpretata da un maresciallo di Venezia che non capisce quanto dicono due siciliani e ha sbagliato a comprendere quanto dicono. E poi si scopre, con la trascrizione della perizia, che tutto quello scritto sui giornali è sbagliato. Non dico falso, che è ingannevole, ma era sbagliato".

"Usiamo una parte delle risorse per le intercettazioni inutili sui cittadini normali e spostiamoli sulle indagini sulla grande criminalità organizzata - ha aggiunto - E' un discorso che abbiamo fatto con il Procuratore antimafia Melillo. Perché noi siamo tecnologicamente arretrati. Io intendo potenziare le intercettazioni sulla mafia ma servono risorse".

"RIFORMA LAVORO DI MESI"

"L'altro giorno qualcuno ha detto che abbiamo approvato questa riforma della giustizia perché essendo morto Berlusconi volevamo tributargli un omaggio. Come se 24 pagine di articolati sui codici penali, di procedura penale, si potessero scrivere per celebrare la morte di un uomo. Che, tra l'altro, se n'è andato improvvisamente", ha detto Nordio parlando della riforma. "E' chiaro che è un lavoro che è andato avanti da mesi - ha aggiunto - La polemica politica è arrivata al punto tale per cui si è perfino ipotizzata questa ipotesi stravagante. Ma anche questo era stato messo in bilancio".

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