
La newsletter di avvicinamento ai Giochi Invernali. Dall'infortunio della fuoriclasse azzurra allo studio Ipsos-Visa sul possibile impatto economico dei Giochi sui territori, cos'è successo nell'ultima settimana
"Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un po' di vento che ci si rialza un po'
e la vita è un po' più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha..."
Dal successo all'abisso, in un battito di ciglia o poco più. La musica di Luciano Ligabue rende con parole che più precise non si può il destino beffardo di Federica Brignone. Vincitrice della Coppa del Mondo di sci pochi giorni fa a Sun Valley e lanciata con aspettative dorate verso Milano Cortina 2026. Olimpiadi in casa, da vivere con il sogno della medaglia più pregiata per mettere il punto esclamativo a una carriera da applausi.
Il sogno di Federica si è fermato nel momento più bello della carriera per colpa di un infortunio. Un incidente arrivato come un lampo a squarciare un cielo che, fino a ieri mattina, era difficile immaginarselo più azzurro. Aveva appena vinto la sfera di cristallo, Federica. O meglio, le sfere di cristallo. Dominatrice della classifica generale di Coppa del Mondo, ma anche di slalom gigante e discesa libera. E si era presentata ai campionati italiani di gigante per chiudere, tra i sorrisi, una stagione da film. Prima di ricaricare le batterie per l'anno olimpico.
Il fato si è messo di traverso e ha complicato le cose: l’azzurra ha toccato una porta nella seconda manche ed è caduta sulla neve in maniera rovinosa. Responso degli esami drammatico: frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, oltre a una rottura del legamento crociato anteriore che verrà valutata nelle prossime settimane. Situazione complicata. Perché dopo una prima operazione andata bene, potrebbe presentarsi la necessità di un nuovo intervento per risolvere il problema.
L'avversario, per il momento, non sarà più in pista. La corsa che dovrà vincere Federica sarà solo contro il tempo. Da tigre, come ha abituato il mondo azzurro. Per rimettere gli sci ai piedi e tornare a graffiare sulla neve con la sua eleganza e la solita classe. Alla discesa libera sulla leggendaria Olympia delle Tofane di Cortina mancano 310 giorni, mentre sono 314 i giorni che la separano dal supergigante e 317 quelli che mancano allo slalom gigante. Il sogno riparte dal countdown.
L'ultima settimana racconta anche la pubblicazione di un report Ipsos-Visa che mostra aspettative di ricadute positive da parte dei territori che ospiteranno le prossime Olimpiadi Invernali. I dati presentati il primo aprile nello spazio Baita di Torre Allianz a Milano, rivelano che il 95% delle piccole e medie imprese nelle regioni del Nord Italia interessate dai Giochi prevede un impatto economico positivo, con il 64% che si aspetta benefici concreti per il proprio business.
Le aspettative riguardo ai visitatori variano però a seconda della località: a Milano, il 71% delle aziende intervistate si aspetta per esempio più visitatori locali e nazionali, mentre l'83% di quelle nelle zone montane prevede un flusso maggiore di turisti internazionali.
Il 64% delle Pmi prevede un impatto elevato sul proprio business, anche in termini di fatturato e marginalità (34%). Per quanto riguarda l'economia locale e il turismo, il 95% delle Pmi intervistate si aspetta un impatto positivo. E tra queste, l'88% ritiene che l'economia dei territori ospitanti ne beneficerà maggiormente, con l'86% che vede l'afflusso di turisti e visitatori come il vantaggio principale. Inoltre, l'84% ritiene che i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali porteranno nuove infrastrutture, riqualificazione delle aree urbane e periferiche e miglioramenti alla mobilità dei territori coinvolti.