Fernandez (Emdr Italia): "Anche quando il fango non c'è più, l'alluvione non passa, serve un supporto"
Nelle alluvioni del 2 e 16 maggio, 23 fiumi e corsi d'acqua sono esondati in ben 44 Comuni, le piogge torrenziali hanno creato più di 290 frane, oltre 500 strade sono state interrotte e 36.000 persone sono state evacuate. Enormi danni economici, ma non solo. Poco si parla dello stress di dover abbandonare la propria casa, dell'ansia quotidiana di vedere frane muoversi a pochi passi dalla propria finestra. (Video)
L’Associazione Emdr Italia con oltre 20 anni di esperienza di lavoro in contesti d’emergenza è intervenuta immediatamente, e in soli 3 giorni ha messo in campo decine di terapeuti volontari che stanno tutt'ora intervenendo - a titolo gratuito – con attività di psicoeducazione e sostegno psicologico per la stabilizzazione delle situazioni più acute di stress, dei sintomi ansiosi legati alla paura e per l’elaborazione del trauma. "Noi siamo stati una parte della macchina – spiega Isabel Fernandez, presidente dell’Associazione Emdr Italia – man mano che c'erano i soccorritori, c'erano anche gli psicologi che andavano a togliere il fango anche dagli occhi e dalla mente, perché quando si vivono cose del genere anche se poi le case sono pulite e tutto passa, per la mente non passa nell'immediato e quindi bisogna aiutare questi processi di elaborazione”
A Bologna per un convegno internazionale a cui hanno partecipato terapeuti da 76 paesi sono state sentite le testimonianze delle azioni in corso in Romagna. Interventi rapidi, grazie alla rete messa in campo dalla Regione e dal Servizio sanitario nazionale per dare supporto a chi aveva perso tutto e in quel momento non riusciva a vedere oltre che fango e detriti. "In quel momento è prenderli per mano e accompagnarli verso l'elaborazione di quelli che sono gli elementi che fanno lo stress – commenta Paola Comito, Emdr Italia Gestione delle Emergenze – non dormono la notte, i bambini non fanno la doccia, c'era quindi una supervisione da parte delle colleghe dell'attività di gruppo e dei colloqui individuali. Le persone si accompagnano a pensare che possono reagire, che possono sopportare e che possono affrontare e andare oltre il momento tragico che stanno vivendo”