Il duro attacco contro cinque milioni di non vaccinati provoca una bufera politica in Francia a tre mesi dalle elezioni presidenziali
Le durissime parole con le quali il presidente Emmanuel Macron ha attaccato ieri sera i no vax sconvolgono la politica francese e provocano la sospensione del dibattito all'Assemblea sull'introduzione del pass vaccinale. "I no vax? Ho molta voglia di rompergli", ha detto Macron in una intervista a le Parisien in cui ha usato volutamente l'espressione colloquiale "emmerder".
"In democrazia, il principale nemico sono le bugie e la dabbenaggine", ha affermato Macron, dicendosi deciso ad aumentare la pressione sui non vaccinati con la trasformazione del pass sanitario in pass vaccinale riservato solo a chi è immunizzato. "Mettiamo pressione sui non vaccinati limitando per loro, per quanto possibile, l'accesso alla vita sociale", spiega Macron, usando poi parole molto forti contro i no vax definiti "irresponsabili" che non sono più dei "cittadini". "Io non voglio certo 'emmerder' i francesi ... ma i non vaccinati, ho molta voglia di rompergli. E continueremo a farlo fino alla fine", ha affermato.
Le parole scelte da Macron contro i cinque milioni di francesi non vaccinati, a soli tre mesi dalle elezioni presidenziali, hanno sollevato immediatamente le proteste dei candidati alle presidenziali dell'opposizione. La candidata neogollista Valerie Pecresse, pur favorevole al pass vaccinale si è detta stamattina "indignata", accusando Macron di vole dividere il paese "fra buoni e cattivi francesi". I cittadini "vanno accettati come sono, bisogna dirigerli, unirli, senza insultarli", ha affermato in una intervista a CNews.
Intanto il capogruppo alla camera del suo partito Les Republicains, Christian Jacob, s'interroga sul progetto di legge sul pass vaccinale in discussione all'Assemblea Nazionale. "Sono favorevole al pass vaccinale, ma non posso sostenere un testo che ha per obiettivo di rompere ai francesi", afferma citato da Le Monde.
"Un presidente non può dire queste cose. Il garante dell'unità della nazione si ostina dividere e vuole fare dei non vaccinati cittadini di seconda classe. Emmanuel Macron è indegno della sua funzione. In aprile sarò la presidente di tutti i francesi", ha scritto su Twitter Marine Le Pen, candidata del partito di estrema destra Rassemblement National. L'altro candidato di estrema destra, Eric Zemmour, promette che, una volta eletto presidente "non romperà ai francesi" e parla di "dichiarazione cinica", una "crudeltà esibita, davanti a francesi disprezzati".
"Confessione sbalorditiva di Macron. E' chiaro che il pass vaccinale è una punizione collettiva contro la libertà individuale", ha tuonato su Twitter Jean Luc Melenchon, leader del partito della sinistra radicale France Insoumise. Il candidato ecologista Yannick Jadot ha accusato ieri sera Macron di "fare della vaccinazione un referendum" pro o contro di lui, mentre la candidata socialista Anne Hidalgo ha twittato "Riunire la Francia".
Ma intanto il partito di maggioranza La Republique en marche (Lrem) difende il presidente. I francesi avevano bisogno "di questa franchezza" dice il capogruppo alla Camera, Christope Castaner a FranceInfo. "Le dichiarazioni del presidente fanno chiarezza in un momento difficile per il paese in cui ce ne è bisogno. In fondo, usa una espressione che molti francesi condividono", ha aggiunto, riferendosi ai sentimenti dei vaccinati, con quasi 53 milioni di francesi che hanno ricevuto almeno la prima dose.
Per Edouard Philippe, ex primo ministro nella prima fase del mandato di Macron, il presidente ha scelto di parlare in maniera "colloquiale" e "tutti hanno capito cosa volesse dire". Considerato uno dei politici più popolari del paese, Philippe è intervenuto su France " dicendosi "piuttosto favorevole alla vaccinazione obbligatoria".