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"Work-life balance fattore chiave in ricerca impiego"

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19 aprile 2018 | 17.16
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Il 'work-life balance' è il fattore più considerato nella ricerca di impiego, seguito da atmosfera di lavoro piacevole e stipendio. Ma i datori di lavoro puntano soprattutto su altri fattori: solidità finanziaria, ottima reputazione e tecnologie avanzate. E' quanto emerge dalla ricerca del Randstad Employer Brand, commissionata da Randstad - secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane - all'istituto Kantar Tns per misurare il livello di attrattività percepita delle aziende italiane da parte dei possibili dipendenti.

In Italia sono state intervistate circa 5.800 persone di età compresa tra 18 e 65 anni, un campione rappresentativo di occupati, studenti e non occupati, a cui è stato chiesto quali sono i fattori che rendono un’azienda attrattiva tra 150 aziende con oltre 1.000 dipendenti con sede in Italia.

Ebbene, i fattori più importanti ricercati dagli italiani in un datore di lavoro sono l'equilibrio tra vita lavorativa e privata (indicato dal 55% dei rispondenti), seguito dall'atmosfera di lavoro piacevole (51%), da retribuzione e benefit (48%), dalla sicurezza del posto di lavoro (stabile al 46%) e dalla visibilità del percorso di carriera (38%).

I lavoratori maschi danno più importanza a salario e benefit (50%) rispetto alle colleghe, che invece sono più portate a vedere come una priorità l’equilibrio fra lavoro e vita privata (57%). Anche analizzando l’età emergono forti differenze: il 56% dei lavoratori sotto i 25 anni si concentra sull’atmosfera di lavoro piacevole quando cerca un impiego, i 25-44enni sono molto più sensibili al bilanciamento fra tempo dedicato all’ufficio e tempo libero (55%), mentre i lavoratori più anziani, fino ai 64 anni di età, si orientano più su aziende dalla comprovata solidità finanziaria (42%).

Differenze marcate si riscontrano anche osservando i risultati per livello di istruzione: quasi la metà dei lavoratori a bassa scolarità ha come prima preoccupazione la sicurezza del posto di lavoro (49%), a un livello medio di istruzione corrisponde un marcato interesse per il work-life balance (55%), mentre i potenziali dipendenti con una scolarizzazione elevata sono attratti dalla possibilità di impiegare le tecnologie più innovative (22%).

Ma, rispetto a questi fattori, le aziende italiane non sembrano allineate con le aspettative dei potenziali dipendenti. Mediamente, infatti, le imprese offrono soprattutto solidità finanziaria, buona reputazione e utilizzo delle tecnologie più innovative, invece dei fattori ai primi posti nei desideri dei lavoratori.

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