"Non siamo abituati a piangere, ma ci rendiamo conto che manca la consapevolezza che il turismo non è solo un settore a se stante. Stiamo parlando del 15% della forza lavoro del Paese, ma è anche una leva importantissima del Paese perché ha un'infinita relazione con tanti altri settori a cominciare dal manifatturiero e, quindi se lo si azzera si finisce con il danneggiare tutto il resto dell'Italia. Di questa situazione non è conscio il nostro interlocutore governativo". A dirlo Marina Lalli, presidente di Federturismo, in occasione di #UNLOCK_IT, seconda edizione di SUDeFUTURI, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, che si tiene fino all'11 dicembre in diretta streaming dal Palazzo dell’Informazione di AdnKronos, in piazza Mastai a Roma.
"Il turismo - spiega - è stato da tutti i punti di vista atterrato. In questi giorni, ad esempio, stiamo parlando della montagna e non ne vediamo il ristoro. Non vediamo una progettualità, quali sono gli aiuti strategici che si danno al settore? Stiamo dando qua e la piccoli aiuti a pioggia per tamponare, ma di fatto non significa mettere in piedi un settore. Questo è un problema molto serio che purtroppo in queste settimane si va ripetendo di decreto in decreto".
"Se non siamo in grado - avverte Marina Lalli - di calibrare la spesa del Recovery fund in base alle necessità delle aziende e del Paese evidentemente non siamo in grado di effettuare una pianificazione strategica. Inoltre, ancora una volta non se ne parla con gli imprenditori che sono i grandi assenti e che si continua a non consultare. E' una visione molto miope un Paese che dimostra che vuole camminare con logiche che non fanno progredire, tanto più che si ha davanti un'occasione unica come questa che davvero può cambiare i connotati a un Paese che in questo periodo ne ha tanto bisogno".