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Ucraina, Russia conferma morte reporter. Mosca: "Nato sempre più coinvolta"

Peskov: "L'Alleanza fornirà a Kiev armi sempre migliori, ma il corso degli eventi sul campo di battaglia non cambierà". Attacco con munizioni a grappolo nel Kherson: 3 morti e 5 feriti

Ucraina, Russia conferma morte reporter. Mosca:
23 novembre 2023 | 17.52
LETTURA: 3 minuti

La Russia ritiene che la Nato sarà sempre più coinvolta nella guerra in Ucraina e fornirà a Kiev armi sempre più armi qualitativamente migliori. "La Nato continuerà ad aumentare il livello delle caratteristiche tattiche e tecniche delle armi che fornisce all'Ucraina e il grado del suo coinvolgimento diretto in questo conflitto. Io Penso che questo sia ovvio", ha detto a Izvestia il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Questo non potrà cambiare il corso degli eventi sul campo di battaglia, non potrà cambiare la nostra determinazione nel raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati”, ha aggiunto Peskov.

Nel frattempo Mosca ha confermato che un inviato di Rossiya-24, la televisione di Stato russa, è rimasto ucciso nella regione ucraina di Zaporizhzhia. Secondo quanto riferito dal capo della commissione Affari esteri del Parlamento russo, Leonid Slutsky, Boris Maksudov è morto a causa delle ferite da scheggia riportate durante le riprese di un attacco di presunti droni ucraini. Ieri il ministero della Difesa russo aveva dichiarato che il corrispondente era stato portato in un ospedale militare ed era fuori pericolo.

"I giornalisti stanno diventando bersagli speciali degli ucraini. E' chiaro che questo pericolo per i giornalisti continuerà ad aumentare", ha affermato Peskov. "Per questo motivo - sottolinea Peskov - vorremmo dire a tutti i giornalisti che continuano a lavorare su questioni militari di stare attenti. E' sempre una tragedia e dimostra sempre la pericolosità del lavoro che svolgono".

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova, si è unita alle condoglianze e ha sottolineato, parlando al programma del giornalista Vladimir Solovyev, che "tutti comprendono perfettamente che i giornalisti russi sono considerati da anni da Kiev un legittimo bersaglio". Per Zacharova ha denunciato che "l'omicidio" di Maksudov è "un altro grave crimine del regime neonazista di Kiev, sulla cui coscienza pesano migliaia di vite civili", e ha avvertito che questi eventi "non rimarranno impuniti" e gli autori risponderanno alla giustizia. "Attaccano vilmente corrispondenti, fotografi e cameramen civili disarmati. Usano metodi apertamente terroristici per eliminarli, senza timore di alcuna critica da parte dei loro protettori", ha aggiunto.

Attacco russo con munizioni a grappolo nel Kherson, 3 morti e 5 feriti

La Russia ha effettuato un attacco con munizioni a grappolo sull'insediamento di Chronobaivka, nell'oblast di Kherson, uccidendo tre persone e ferendone cinque. Lo ha riferito il governatore Oleksandr Prokudin, secondo cui, nel raid delle forze sono stati danneggiati circa 60 edifici residenziali.

Chornobaivka si trova nella periferia nord-occidentale di Kherson, vicino all'aeroporto della città. Le forze armate ucraine hanno liberato Kherson e altri insediamenti regionali a ovest del fiume Dnipro nella controffensiva dell'autunno 2022. Le forze russe sono state spinte a est del fiume, da dove hanno continuato a sparare contro i territori liberati, provocando regolarmente morti e feriti tra i civili.

Portavoce Ue: in contatto con Polonia su blocco valichi frontiera camion

La Commissione Europea "è in contatto costante con le autorità polacche e quelle ucraine, per facilitare le loro discussioni" per risolvere il blocco dei valichi di confine tra i due Paesi per i mezzi pesanti, attuato da organizzazioni degli autotrasportatori polacchi. Lo dice il portavoce per i Trasporti della Commissione Europea Adalbert Jahnz, a Bruxelles durante il briefing quotidiano con la stampa. "Ieri c'è stata una riunione" sulla questione, ma "non a livello politico - continua - l'obiettivo resta che le autorità polacche e quelle ucraine lavorino per arrivare ad una soluzione", cercando rimedi ai problemi sollevati "dai dimostranti".

I camionisti polacchi lamentano che molti colleghi ucraini trasportano merci dalla Polonia verso altri Paesi, danneggiando le imprese locali, che non possono competere con i prezzi praticati dagli ucraini, molto più bassi. Secondo il Kyiv Independent, i camionisti hanno bloccato tre valichi di frontiera, provocando lunghe code: i tempi di attesa stimati superano il mese al passaggio tra Yahodyn, in Ucraina, e Dorohusk, in Polonia.

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