
'Il direttore di Odessa Journal: 'Siamo felici del canale di dialogo aperto con il presidente americano, ma ciò che è stato ottenuto durante il colloquio telefonico contraddice la richiesta. Ora Zelensky sta giocando una partita a scacchi''
Il leader del Cremlino Vladimir ''Putin è un abile manipolatore'' e lo si è visto anche ieri, da quanto è emerso dal suo colloquio telefonico con il presidente americano Donald Trump. ''Dicendo di fermare gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, e chiedendo a Kiev reciprocità, in realtà toglie all'Ucraina un'arma di offesa efficace''. E' l'analisi che Ugo Poletti, direttore del giornale online in lingua inglese 'The Odessa Journal, fa con l'Adnkronos della conversazione tra Putin e Trump. ''Con la sua abilissima capacità di comunicazione, Putin apparentemente concede qualcosa, ma in realtà non è così. Togliere l'energia agli ucraini nella bella stagione non provoca più sofferenza, ma negli ultimi mesi gli attacchi di Kiev agli obiettivi energetici russi sono stati efficaci'' e attraverso ''il cessate il fuoco limitato, dicendo di voler ridurre gli obiettivi ucraini da attaccare'', in realtà Putin protegge ''le raffinerie russe e le centrali del gas che si sono scoperte vulnerabili'' agli attacchi ucraini.
''Siamo di fronte a una telefonata, non a un accordo'' come dimostra anche che ''a Trump Putin ha detto di non voler attaccare le infrastrutture energetiche e poche ore dopo ha colpito una centrale elettrica dimostrando che la realtà non coincide con la dichiarazione delle intenzioni'', ha detto Poletti. In Ucraina, spiega l'imprenditore milanese che vive e lavora a Odessa dal 2017, ''siamo tutti felici che l'iniziativa di Trump abbia aperto un canale di dialogo con Putin, ma facendo un'analisi obiettiva, quello che è stato ottenuto è contraddittorio rispetto a quello che è stato richiesto''. Perché ''il cessate il fuoco significa che l'esercito al fronte smette di combattere, che smettono di morire uomini. E invece ora ne muoiono migliaia alla settimana''.
Insomma, sintetizza Poletti, ''non c'è alcuna buona notizia per gli ucraini che vedono indebolita la loro posizione''. Perché per ''rispondere alle richieste di Putin dobbiamo fargli un regalo miliare, dobbiamo smilitarizzare, riconoscere le conquiste russe in Ucraina e diventare un Paese neutrale''. Quindi, ''Trump dirà che ha ottenuto qualcosa da Putin, ma è come aver chiesto un pappagallo per farlo parlare e aver ottenuto un piccione pitturato di verde. Come se in un combattimento si chiedesse a uno dei pugili di combattere con una mano legata dietro''.
Ma ''Trump deve comunicare agli americani che con lui Putin ci parla'' ed è ''ottimista sul fatto che accetterà un accordo perché sta restituendo a Putin il volto di un leader mondiale''. Il leader del Cremlino, riflette Poletti, ''però non ha mai detto 'ci ho ripensato', non ha mai sconfessato le ragioni ideologiche che sono alla base dell'operazione speciale'', ovvero che ''l'Ucraina non deve essere indipendente, deve essere guidata da un leader che gode del favore di Mosca, deve tornare a essere un protettorato russo''.
In tutto questo il presidente ucraino Volodmyr ''Zelensky, dopo la scena dello Studio ovale da una parte ha riconquistato un certo favore in Ucraina perché molti si sono sentiti insultati'' dal presidente americano, ma ''molti lo hanno criticato per aver fatto arrabbiare Trump, domandandosi 'senza l'America dove pensiamo di andare?'''. In questo momento, Poletti afferma che Zelensky ''sta giocando una partita a scacchi. Ha dato l'ok di Kiev per il cessate fuoco totale per vedere come reagiscono i russi''. E ''a questo punto il gioco di Zelensky è lasciare spazio a Trump, per vedere se capisce che Putin è più sveglio e abile di lui e che usa la manipolazione''. Quello che Zelensky ''spera è che Trump si secchi e spinga con le sanzioni dopo che vede che Putin non sta andando dove vuole lui''.