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Israele bombarda Libano: "Circa 500 morti". Netanyahu: "Nasrallah? Tutti sono obiettivo"

I feriti sono oltre 1.600. Circa 1300 gli obiettivi colpiti. Sms Israele ai libanesi: "Fuggite". Premier libanese: "Da Israele guerra di sterminio"

Benjanim Netanyahu - Fotogramma
Benjanim Netanyahu - Fotogramma
23 settembre 2024 | 07.14
LETTURA: 9 minuti

Continua ad aumentare il numero delle vittime dei raid israeliani condotti oggi, 23 settembre, e ancora in corso in Libano. Il ministero della sanità ha reso noto che sono morte 492 persone, fra cui 24 bambini e 42 donne, e che almeno 1.645 sono rimaste ferite. La situazione, si precisa, rimane fluida dal momento che le autorità non hanno ancora concluso la valutazione dell'impatto degli attacchi.

Nei raid, è stato ucciso lo Sheik Ali Abu Riya, uno dei massimi funzionari di Hezbollah, riferisce Sky News Arabia citando diverse fonti. Abu Riya era capo aggiunto del Consiglio esecutivo di Hezbollah.

Mistero sulla sorte di Ali Karaki, numero 3 di Hezbollah. Sarebbe stato ucciso "in un raid israeliano nella periferia meridionale di Beirut", sostiene l’emittente Sky News Arabia, citando una fonte militare libanese. Karaki, responsabile delle attività militari nel Libano meridionale, per Hezbollah non è nemmeno stato ferito.

Ma per Israele "tutti sono un obiettivo", ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, riferendosi al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in una riunione a porte chiuse in anticipo sul consiglio dei ministri, secondo quanto rende noto il sito di notizie israeliano YNet.

Colpiti 1300 obiettivi

Sono 1.300 gli obiettivi di Hezbollah colpiti oggi nei raid di Israele in Libano, ha precisato il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari anticipando che "ci saranno giorni impegnativi". I raid proseguono, ha aggiunto. Fra gli obiettivi colpiti anche missili cruise "in grado di colpire a centinaia di chilometri", razzi con testate da mille chili, razzi e droni. In merito all'elevato numero di vittime, Hagari ha affermato che fra loro ci sono "numerosi terroristi che si trovavano accanto ai sistemi d'arma".

Nel mirino delle operazioni, affermano, sono finiti edifici utilizzati da Hezbollah per immagazzinare razzi, missili, droni e altre munizioni. Gli attacchi sono stati lanciati dopo che le Idf hanno dichiarato di aver intercettato i preparativi di Hezbollah per lanciare importanti attacchi missilistici contro Israele.

"In ognuna delle case colpite in Libano" dall'aeronautica militare israeliana "c'erano armi di Hezbollah", ha sostenuto il portavoce delle Idf Daniel Hagari. Rispondendo a una domanda su una possibile incursione di terra israeliana in Libano, Hagari ha sottolineato che "è stata avviata un'offensiva aerea su larga scala".

Secondo il corrispondente del giornale libanese L'Orient Le Jour che cita fonti delle forze di sicurezza e testimoni, sono state colpite una decina di località, fra cui Anqoun, Maghdouché, Bnaafoul e Jenjlaya, nell'area di Sidone. Il corrispondente nella zona della Biqaa riferisce anche di raid contro Mechghara e l'area di Sohmor. In una conferma rilanciata dalla Bbc, le Idf precisano che stanno "effettuando attacchi contro obiettivi del terrore appartenenti all'organizzazione terroristica di Hezbollah nel sud del Libano".

Messaggi israeliani avvertono libanesi: "Fuggite"

Abitanti di diverse regioni del Libano hanno ricevuto messaggi di avvertimento tramite la telefonia fissa con l'invito ad abbandonare rapidamente i luoghi in cui si trovano. E' quanto riferisce l'agenzia libanese Nna, aggiungendo che si tratta di avvertimenti che arrivano da parte israeliana e che sono arrivati anche ad abitanti della capitale libanese Beirut.

La Bbc riferisce di messaggi di testo e vocali ricevuti stamani da persone che si trovano nel sud del Libano con l'avvertimento a stare lontane da "edifici residenziali usati da Hezbollah per nascondere armi". L'emittente britannica dà notizia di un video che circola sui social media e che mostra una persona che ha ricevuto un messaggio vocale in cui si afferma che le operazioni israeliane continuano e sono entrate in una "nuova fase". "Se vi trovate in una località utilizzata da Hezbollah - prosegue l'audio - lasciatela immediatamente per la vostra sicurezza".

Anche l'ufficio del ministro dell'Informazione libanese ha ricevuto un 'invito' a sgomberare i locali. Lo riferisce l'agenzia libanese Nna secondo cui l'ufficio di Ziad Makary ha ricevuto una telefonata con l'esortazione a lasciare l'edificio che ospita gli uffici del dicastero a Hamra, a Beirut. Dopo la notizia, riporta anche il giornale libanese L'Orient Le Jour, il ministro ha denunciato quella che considera "guerra psicologica" e ha accusato Israele, affermando che "il lavoro al ministero prosegue normalmente".

In precedenza, il portavoce dell'Idf aveva lanciato per la prima volta un ampio avvertimento alla popolazione chiedendo di lasciare le loro case e presagendo così nuovi attacchi. ''Se i cittadini non si sono già allontanati dalle case e dagli altri edifici civili in cui vivono e risiedono, ma dove Hezbollah ha immagazzinato razzi o intrapreso altre azioni, ora devono abbandonare quelle aree'', ha dichiarato.

Si tratta del primo avviso di evacuazione di massa rivolto ai cittadini del Libano meridionale, in merito alle aree in cui opera Hezbollah. Non si è parlata di una possibile invasione di terra, come quella nella Striscia di Gaza, ma Hagari ha mostrato come esempio una struttura civile che, alcune settimane fa, Hezbollah ha trasformato in una struttura dalla quale lanciare verso Israele missili di fabbricazione russa.

In migliaia in fuga dal sud verso Beirut

Migliaia di famiglie sono in fuga dal sud del Libano. Si dirigono verso la capitale Beirut e le aree del Monte Libano. L'agenzia Dpa riferisce di code di auto lungo le strade che collegano Tiro a Beirut, di auto piene di donne e bambini in fila per entrare da sud nella capitale.

Di raid "ovunque", parla una donna in fuga a bordo di un'auto. "Non sappiamo dove andare, ma è meglio venire nella capitale", sintetizza un uomo a bordo della macchina. Una fonte governativa libanese accusa Israele di "cercare di creare una crisi di sfollati per aumentare le pressioni su Hezbollah" in un Libano che fa i conti con la più grave crisi economica di sempre.

Nei pressi di Beirut alcune scuole vuole sono state allestite per accogliere gli sfollati dal sud. Il ministro dell'Istruzione, Abbas al-Halabi, ha confermato che alcuni istituti nella zona del Monte Libano e in aree alla periferia di Beirut hanno aperto le porte agli sfollati.

Premier libanese: "Da Israele guerra di sterminio"

"La continua aggressione israeliana al Libano è una guerra di sterminio in tutti i sensi e un piano distruttivo che mira a distruggere i villaggi e le città libanesi", ha detto il primo ministro libanese Najib Mikati durante una riunione del governo a Beirut. Mikati, che ha rinunciato a partire per New York dove avrebbe dovuto partecipare all'Assemblea generale dell'Onu, ha quindi rivolto un appello a ''le Nazioni Unite, l’Assemblea generale e i paesi influenti'' perché ''fermino l'aggressione'' israeliana.

Stop interventi e scuole chiuse

Il ministero libanese della Sanità ha ordinato agli ospedali del sud e dell'est del Paese di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti in modo da poter gestire meglio l'eventuale afflusso di feriti. Il ministero "chiede a tutti gli ospedali" nei distretti del sud e dell'est di "sospendere tutti gli interventi chirurgici non essenziali per creare spazio per curare i feriti a causa dell'aggressione israeliana in espansione in Libano", si legge in una nota.

Il ministro dell'Istruzione di Beirut, Abbas Halabi, ha annunciato che le scuole resteranno chiuse per due giorni nel sud e nell'est del paese, così come nei sobborghi meridionali della capitale. Il provvedimento riguarda sia le scuole pubbliche, sia quelle private, come precisa l'Lbci. Sottolineando che l'escalation militare rappresenta un rischio per gli studenti, Halabi ha chiesto agli amministratori scolastici di tenersi informati con le note ufficiali del ministero in merito a ulteriori sviluppi

Gallant informa Austin su 'minaccia Hezbollah e operazioni Idf

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avuto un colloquio telefonico con il capo del Pentagono Lloyd Austin per aggiornarlo sulle ''minacce di Hezbollah'' e le ''operazione delle Idf'' in Libano. Lo ha scritto Gallant sui social spiegando che ha fornito ad Austin ''una valutazione della situazione delle minacce di Hezbollah" e lo ha informato sulle "operazioni delle Idf per ridurre la capacità di Hezbollah di lanciare attacchi contro i civili israeliani".

Gallant ha aggiunto che con Austin ha "discusso anche della situazione regionale più ampia e delle minacce poste dall’Iran e dai suoi delegati''. Gli Stati Uniti hanno sostenuto di non essere stati informati in anticipo sui dettagli del presunto attacco israeliano della scorsa settimana, in cui sono esplosi cercapersone e walkie-talkie in Libano.

Inviato Onu per il Libano in Israele: "No a soluzione militare"

Visita in Israele per il Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert. In agenda, secondo quanto reso noto, ci sono colloqui con i responsabili israeliani sugli "sviluppi recenti". Il Coordinatore speciale, evidenzia una nota, sottolinea che "non c'è soluzione militare che possa rendere più sicure le parti". "Con il benessere dei civili su entrambi i lati della Linea Blu e la stabilità della regione in ballo, bisogna dare spazio agli sforzi diplomatici affinché abbiano successo", conclude.

Egitto chiede intervento a Consiglio sicurezza Onu

L'Egitto ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire immediatamente per fermare l'escalation in Libano, rende noto l'Afp citata dal Jerusalem Post.

Sinwar ucciso in raid? Dna dice no ma Idf non conferma e non smentisce

Tiene banco tra i media israeliani l'ipotesi che il leader di Hamas Yahya Sinwar possa essere rimasto ucciso in un raid. Ma sono negativi gli esami del Dna sui corpi recuperati a Gaza e portati a Tel Aviv per confrontarne il Dna con quello di Sinwar e accertare se fra essi fosse presente anche quello del leader di Hamas, riporta il canale televisivo israeliano N12.

L'esercito israeliano "non può confermare, né smentire" che il leader di Hamas Yahya Sinwar sia vivo o morto, ha detto in un briefing il portavoce Hagari. "Per quanto riguarda quanto emerso negli ultimi giorni sulla situazione di Sinwar, non posso né confermarlo né smentirlo", ha detto.

Tra le fonti consultate dal Jerusalem Post, una di alto livello ha gettato acqua sul fuoco, mentre un'altra ha detto di non avere informazioni reali al riguardo e altre ancora hanno rilevato disaccordi all'interno dell'establishment della difesa.

Famiglia di 3 persone uccisa in raid scuola di Nuseira

Una famiglia di 3 persone è stata uccisa in un attacco israeliano alla scuola Khalid bin al-Walid, nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza, Lo riporta al Jazeera, precisando che le tre vittime sono un uomo, sua moglie e il loro bambino. L'esercito israeliano ha affermato che l'obiettivo dell'attacco, il terzo contro la scuola, era un centro di comando e controllo di Hamas.

Gruppo filo Iran in Iraq rivendica attacco a base nel nord di Israele

La Resistenza islamica in Iraq, vicina all'Iran, ha annunciato questa mattina di aver colpito la base di osservazione Golani delle Idf nel nord di Israele. L'attacco ''è finito'', ha spiegato un funzionario israeliano citato dal Times of Israel. Al momento non si hanno notizie di danni o vittime, ma sono suonate le sirene di allarme in tre città nelle zone meridionali delle Alture del Golan.

Le Idf hanno riferito che è stato intercettato e abbattuto un drone lanciato durante la notte dall'Iraq verso Israele passando per la Siria. In diverse comunità del Golan sono stati lanciati gli allarmi e che non si sono registrate vittime, ha aggiunto l'esercito israeliano.

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