
L'analisi dell'esperto in vista del dialogo in Oman, "Teheran punta a allentare sanzioni ma non smantellerà nucleare"
Per l'Iran, vista la sua difficile situazione economica, un alleggerimento delle sanzioni internazionali è oggi "una necessità", ma se gli ayatollah sembrerebbero propensi a un ridimensionamento del loro programma nucleare, di certo non accetteranno che venga "smantellato" completamente. In ogni caso un eventuale accordo che potrebbe scaturire con gli Stati Uniti dovrà essere per forza di cose "complessivo". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il direttore dell'Iran Project presso l'International Crisis Group (Icg) di Bruxelles, Ali Vaez, commentando la notizia che sabato in Oman si terranno colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti.
"L'Amministrazione Trump e gli iraniani sembrano avvicinarsi a un accordo sul formato dei negoziati. Sebbene si tratti di un passaggio necessario, è anche vero che i colloqui si fanno più complessi quando diventano sostanziali", premette Vaez, secondo cui per la Repubblica islamica, che si presenterà in Oman con una delegazione guidata dal ministro degli Esteri Abbas Araghchi, "l'allentamento delle sanzioni è una necessità per migliorare un'economia in pessime condizioni. Ciò significa che è probabile che si impegni su misure per ridurre il suo programma nucleare, ma non per smantellarlo del tutto".
Diverso il punto di vista degli Stati Uniti, le cui Amministrazioni che in questi anni si sono succedute hanno sempre guardato con "preoccupazione" la potenziale acquisizione di un'arma nucleare "da parte di uno dei suoi più acerrimi avversari", sostiene l'esperto, secondo cui "il presidente Trump è stato chiaro sul fatto che tra le opzioni di un accordo negoziato o raid militari, entrambe sono possibili, ma la prima è preferibile".
Sia Teheran che Washington, prosegue Vaez, nelle ultime settimane si sono scambiati "sia messaggi che minacce", ma "l'apertura di Trump alla leadership iraniana" sotto forma di lettera inviata tramite gli Emirati e la successiva risposta di Teheran "sembrano aver dato a entrambe le parti la sensazione che valga la pena tentare" il dialogo.
"È probabile che all'inizio la definizione dell'ambito dei colloqui sia una delle prime e più importanti questioni - conclude l'esperto di Icg - L'Iran non vuole un'agenda estesa nelle fasi iniziali. Ma nessun accordo sarà sostenibile se non diventerà complessivo".