
"Da queste elezioni emerge la classica combinazione tra cristiano-democratici e socialisti. Credo che sia un'indicazione di forte stabilità, sicuramente positiva per l'Europa, e la fine dell'ipotesi di un sovvertimento totale". Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri della Camera, Giulio Tremonti, intervenendo a ‘Il voto sopra Berlino’, lo speciale Adnkronos in diretta dalla residenza dell’ambasciatore tedesco a Roma.
"L'economia tedesca ha dei cicli. Ricordo nel 2003 la Commissione Europea voleva addirittura dare sanzioni, che non ci furono per iniziativa italiana. Poi l'economia si è ripresa, ma ora la crisi è molto più intensa di allora - ha continuato Tremonti - L'impatto della crisi dell'auto ha un impatto molto evidente anche sull'Italia, ma la Germania ha tutto per venirne fuori". "Forse è venuto il momento di ammettere gli errori. Ho sempre pensato che sia stato creato nella logica della globalizzazione un eccessivo rapporto con la Cina, così decisivo e fondamentale. Sarebbe utile che qualcuno in Europa iniziasse a dire 'mea culpa'. La Cina ha a sua volta enormi problemi, ma è un concorrente, non un cliente", ha spiegato. "Ma l'Europa deve lavorare su sé stessa, sui suoi eccessi di regole e i suoi eccessi di austerità", ha detto Tremonti.
"Sono convinto che l'idea della pace, ossia di un accordo tra G7, sia la via maestra e principale. Si diceva nell' '800 che 'i confini non attraversati dalle merci, sono attraversati dagli eserciti'. Più o meno è così: la globalizzazione come ideologia si è piantata negli ultimi anni, ma il mondo resta globale e necessita di regole generali. Io resto convinto che l'Occidente ha un primato sul resto del mondo perché ha la libertà, questa ti dà la scelta. Vedi i vaccini e la Cina", ha concluso.