Previsto un comitato per amministrare la Striscia. Salgono a più di 44.500 i morti in 14 mesi di guerra
Mentre salgono a più di 44.500 i morti della guerra nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, Fatah e Hamas hanno concordato l'istituzione di un comitato congiunto per la gestione dell'enclave palestinese, dopo una proposta con la mediazione dell'Egitto. Al momento non c'è stata alcuna reazione ufficiale da parte di Israele, sottolinea il quotidiano Times of Israel che, però, potrebbe respingere la formulazione dell'accordo dal momento che rifiuta qualsiasi futuro ruolo per Hamas a Gaza.
Secondo il giornale israeliano Haaretz, l'accordo è arrivato nei colloqui al Cairo che si sono conclusi ieri e prevede che la commissione si occupi degli aiuti umanitari, anche della distribuzione, dell'amministrazione civile di Gaza e della supervisione della ricostruzione della Striscia e del valico di Rafah, al confine tra l'enclave palestinese e l'Egitto. E' ora atteso un decreto da parte del leader palestinese Mahmoud Abbas per la creazione del comitato, che sarà subordinato al governo palestinese per quanto riguarda le questioni amministrative, finanziarie e giuridiche. Sarà composto, secondo la stampa araba, da dieci, quindici persone, anche tecnici.
Al-Araby Al-Jadeed scrive di avere una copia del documento concordato al Cairo con l'accordo per la costituzione del comitato, composto da palestinesi, per il dopoguerra a Gaza.
Nel frattempo una delegazione israeliana si recherà nei prossimi giorni al Cairo per partecipare ai colloqui finalizzati al rilascio degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.
Ieri il Cairo aveva confermato la presenza di delegazioni di Fatah e Hamas nella capitale egiziana per colloqui con l'obiettivo di "arrivare rapidamente a un'intesa" riguardo "la gestione delle attività quotidiane nella Striscia di Gaza sotto controllo totale dell'Autorità palestinese".
Sono più di 44.500 i morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, quando sono iniziate le operazioni militari israeliane contro Hamas in risposta all'attacco di quel giorno del gruppo in Israele. Lo denuncia il ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas, riferendo di 44.502 morti, compresi almeno 36 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore, e 105.454 feriti. A riportare il bollettino aggiornato è la tv satellitare al-Jazeera.
L'esercito israeliano ''non farà distinzione'' tra i miliziani di Hezbollah e i militari libanesi nel caso in cui l'accordo per il cessate il fuoco non dovesse reggere. E' l'avvertimento lanciato dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz all'emittente Channel 12 sostenendo che ''l'esercito libanese ha la responsabilità di far rispettare l'accordo sul cessate il fuoco''. "Se il cessate il fuoco crolla, il Libano non avrà più deroghe. Faremo rispettare l'accordo con la massima risposta e tolleranza zero. Se finora abbiamo fatto distinzioni tra Libano e Hezbollah, non sarà più così", ha detto Katz.
"Se entreremo di nuovo in guerra, agiremo con ancora più forza e penetreremo più in profondità”, e "non ci sarà più alcuna immunità per lo Stato libanese". Israele non farà più "alcuna distinzione tra il Libano e Hezbollah’, ha ribadito Katz durante una visita alle truppe.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha affermato che ci sono "contatti continui con Tel Aviv per fermare le violazioni israeliane" dell'accordo di cessate il fuoco. Lo scrive Ynet News, sottolineando che il premier libanese non ha menzionato le violazioni da parte di Hezbollah, che ieri ha lanciato due ordigni esplosivi esplosi sul monte Dov. "Abbiamo sottolineato che le condizioni devono essere stabilizzate per consentire il ritorno degli sfollati e che lo spiegamento dell'esercito libanese nel sud deve essere ampliato", ha detto Mikati in colloqui con la controparte israeliana.