Un viaggio affascinante nella storia della radio e del suo geniale inventore, tra mostre, racconti e testimonianze dirette
Il Consorzio dei Comuni dei Castelli della Sapienza ha reso omaggio a Guglielmo Marconi e ai 100 anni dalla nascita della radio con una cerimonia densa di emozioni e contenuti. L’evento si è svolto sabato 14 dicembre nella suggestiva Sala dell’Aria del Palazzo Doria Pamphilj a Valmontone, un luogo il cui nome sembra evocare simbolicamente la stessa essenza delle onde radio.
Protagonisti e istituzioni presenti
L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’onorevole Angelo Rossi, presidente del Consorzio dei Castelli della Sapienza, che ha guidato l’intera giornata celebrativa insieme ai rappresentanti di vari Comuni del territorio. Hanno partecipato i sindaci Fabio Bertoldo (Gallicano nel Lazio), Danilo Giovannoli (Labico) e Silvia Carocci (Artena), affiancati dagli assessori Maria Luisa Piacentini (Valmontone), Tina Miele (Labico), Luca Angeletti (Poli), Silvia Baroni (Cave) e Olga Tabolacci (Gallicano nel Lazio), insieme al consigliere Niccolò Cacciotti (Carpineto Romano). Una nutrita presenza istituzionale che ha testimoniato l’importanza di celebrare una delle invenzioni più rivoluzionarie del XX secolo.
La mostra "Dalla pila alla radio" e il viaggio nell'evoluzione tecnologica
Ad aprire la giornata è stata l’esposizione di radio d’epoca curata dall’A.I.R.E. (Associazione Italiana per la Radio d’Epoca), intitolata "Dalla pila alla radio". Una mostra che ha saputo incantare i visitatori grazie a una straordinaria collezione di apparecchi radiofonici d’altri tempi, testimonianza concreta del percorso evolutivo che ha portato dai primi rudimentali dispositivi di trasmissione a valvole fino alle radio portatili e ai ricevitori moderni. L’allestimento ha permesso ai visitatori di toccare con mano l’innovazione tecnologica e di riscoprire la bellezza del design d'epoca, con pezzi storici di grande valore.
Il romanzo di Marco Panella e la storia mai raccontata di "Elettra"
Il secondo momento clou è stato rappresentato dalla presentazione del libro "Io sono Elettra. La storia d'amore mai raccontata tra Guglielmo Marconi e la sua nave" di Marco Panella. L’autore ha condotto il pubblico in un viaggio
emozionante tra le pagine del suo romanzo, raccontando il legame profondo e simbolico tra Marconi e la nave "Elettra", il laboratorio galleggiante da cui l’inventore italiano effettuò alcuni dei suoi più importanti esperimenti di trasmissione. Panella ha offerto uno sguardo intimo sulla vita di Marconi, tratteggiando il profilo di un uomo geniale, ma anche di un visionario capace di sognare un futuro interconnesso dalle onde invisibili della radio.
La testimonianza del nipote di Marconi, Guglielmo Giovanelli Marconi
Il momento più emozionante è stato senza dubbio l’intervento di Guglielmo Giovanelli Marconi, nipote diretto del grande inventore, che ha condiviso con il pubblico aneddoti e ricordi di famiglia legati alla figura del nonno. I presenti sono rimasti affascinati dalla sua testimonianza, arricchita da episodi inediti e dettagli personali. Giovanelli Marconi ha raccontato il rapporto intimo tra il nonno e la nave "Elettra", definita non solo un luogo di ricerca, ma anche uno spazio di riflessione personale e di grande ispirazione per l’uomo che ha dato voce al futuro della comunicazione.
“Mio nonno aveva la visione di un mondo connesso» — ha detto Giovanelli Marconi — un’idea che oggi diamo per scontata, ma che all’epoca era una sfida contro tutto e tutti”. Le sue parole hanno toccato il cuore di molti presenti, consapevoli del privilegio di ascoltare il diretto erede di uno dei più grandi inventori della storia umana.
Le parole del presidente del Consorzio, on. Angelo Rossi
Il presidente del Consorzio dei Castelli della Sapienza, on. Angelo Rossi, ha voluto sottolineare l'importanza simbolica e culturale della giornata: "Celebrare Marconi significa celebrare la capacità dell’uomo di superare i limiti e quanto la scienza debba essere libera da pastoie e ostacoli per raggiungere traguardi sempre più alti. La radio è stato il primo vero social network della storia, capace di abbattere le barriere geografiche e culturali. E oggi noi siamo qui per ricordare che tutto questo è partito dalla mente di un italiano". Rossi ha poi aggiunto: "Questa giornata è un’occasione per ribadire il valore dell’innovazione e il ruolo fondamentale che la radio ha avuto e continua ad avere come strumento di connessione sociale. È un pezzo di storia che ci unisce e ci fa sentire parte di una comunità più ampia".
Un omaggio corale alla radio e al suo creatore
L’evento si è concluso con un’ultima riflessione che ha sottolineato l'importanza di questa celebrazione non solo per il territorio dei Castelli della Sapienza, ma
per tutta la comunità scientifica e culturale italiana. Un messaggio che è risuonato forte nella magnifica Sala dell’Aria del Palazzo Doria, dove le parole dei relatori si sono intrecciate con il fruscio invisibile delle onde radio, evocando il genio di Marconi e la forza delle sue invenzioni, capaci di cambiare per sempre il corso della storia. Un secolo dopo la sua prima trasmissione, la radio continua a essere una voce che parla a milioni di persone, un simbolo di connessione e conoscenza.
A chiusura della giornata, ancora le parole di Guglielmo Giovanelli Marconi hanno lasciato una firma indelebile nei cuori dei presenti: "Mi congratulo con il presidente Angelo Rossi e con tutti i sindaci e gli amministratori presenti oggi a Palazzo Doria per il valore che hanno saputo dare a questa celebrazione e per il modo in cui è stata organizzata. Mio nonno avrebbe apprezzato profondamente questa attenzione alla cultura e al progresso".