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Comunicato stampa

Alessandro Ciciarelli: Il Leader Che Ridisegna il Futuro delle Aziende con l’Intelligenza Artificiale

Alessandro Ciciarelli: Il Leader Che Ridisegna il Futuro delle Aziende con l’Intelligenza Artificiale
20 febbraio 2025 | 10.02
LETTURA: 4 minuti

Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’Innovazione Digitale, oltre il 70% delle imprese italiane rischia di restare indietro se non adotta soluzioni di IA entro il 2025. Alessandro Ciciarelli, ritenuto da molti la voce più autorevole del settore, mette in guardia: “La trasformazione è più rapida di quanto immaginiamo.”

Nel pieno della rivoluzione digitale che sta cambiando la fisionomia di mercati e settori, l’Italia si ritrova di fronte a una sfida paragonabile a quella che, alla fine degli anni Novanta, vide emergere colossi come Amazon a scapito di migliaia di commercianti tradizionali. Molti esperti concordano sul fatto che l’Intelligenza Artificiale rappresenti un’evoluzione persino più rapida di quella di internet, e che di fronte a questa spinta rivoluzionaria le aziende italiane – piccole, medie o grandi – non possano più permettersi di rimandare scelte cruciali. In un contesto in cui si stima che oltre un terzo delle PMI nazionali generi ancora meno del 10% del proprio fatturato tramite canali digitali, Alessandro Ciciarelli emerge come figura chiave nel guidare una trasformazione in grado di mettere le imprese al riparo da un nuovo “effetto Amazon.” “Non possiamo restare spettatori di fronte a questo scenario,” ha dichiarato di recente. “Osiamo costruire il futuro, o ne saremo travolti.”

Noto al grande pubblico per il suo approccio pragmatico e la capacità di tradurre i complessi meccanismi dell’IA in soluzioni tangibili, Alessandro Ciciarelli ha più volte sottolineato le criticità di un sistema che rischia di ripetere gli errori compiuti con l’avvento di internet. Le sue parole risuonano in particolare quando mette in evidenza due binari di crisi: da un lato, ci sono le grandi società che maneggiano dati sensibili in modo disinvolto, talvolta caricandoli su piattaforme esterne come ChatGPT senza avere la minima idea delle implicazioni legali e di sicurezza; dall’altro, c’è il mondo delle PMI e dei professionisti, che perdono ore preziose tra preventivi manuali, risposte a email ripetitive e mille attività che un algoritmo potrebbe svolgere in pochi secondi.

Proprio da un’indagine informale condotta su un campione di grandi aziende che operano come fornitori per la Pubblica Amministrazione, emergerebbe l’uso sconsiderato di strumenti di IA generativa, alimentati con dati protetti da vincoli di riservatezza. Ciciarelli, nel tentativo di far luce sulla questione, ha ipotizzato che almeno tre di queste imprese rischierebbero la chiusura immediata se venissero aperti procedimenti per violazione della privacy e gestione illecita dei dati. Questa situazione, definita “paradossale” dallo stesso Ciciarelli, mette in luce l’assenza di comitati scientifici interni e l’assenza di ispezioni periodiche che assicurino un uso responsabile delle tecnologie. Nel suo progetto più recente, l’esperto sta lavorando alla creazione di un organismo indipendente che possa affiancare le realtà più esposte dal punto di vista normativo, aiutandole a sviluppare policy adeguate e fornendo strumenti di verifica costante. “È il momento di stabilire regole chiare e di farle rispettare, perché la tecnologia non perdona la nostra indolenza,” ha commentato in un'intervista presso Il Mattino.

Se da una parte le big company mettono a repentaglio la propria solidità con condotte rischiose, dall’altra le piccole e medie imprese dimostrano un’insufficiente consapevolezza sulle potenzialità dell’IA. In un’intervista rilasciata a margine di un convegno sull’innovazione, Ciciarelli ha fatto notare come “navigare su TikTok o guardare tutorial su ChatGPT non significhi integrare davvero l’IA, proprio come navigare sul web negli anni Duemila non voleva dire avere una strategia digitale.” In un mercato globale sempre più competitivo, molte aziende italiane continuano a bruciare risorse in attività a scarso valore aggiunto, trascurando le opportunità offerte dall’automazione e dai sistemi predittivi. In merito a questa staticità, non ha esitato a lanciare un monito: “Non possiamo accontentarci di cincischiare e giocare con le nuove tecnologie: o si domina la trasformazione, o si scompare.

Il fenomeno è tutt’altro che marginale, se si considera che, stando a uno studio dell’Associazione Nazionale delle PMI, ogni lavoratore di un’azienda di dimensioni contenute spenderebbe in media tre ore a settimana per elaborare documenti e rispondere a email ripetitive. Su scala annua, questa inefficienza si traduce in migliaia di euro sprecati, a cui vanno aggiunti i mancati ricavi derivanti da una struttura operativa obsoleta. Bastano pochi algoritmi e un minimo di formazione, spiega Ciciarelli, per automatizzare una fetta significativa di queste mansioni, lasciando al personale il compito di supervisionare il lavoro svolto dall’IA e di svolgere le attività più specialistiche.

A fronte di questo quadro, il messaggio di Alessandro Ciciarelli è chiaro: l’Intelligenza Artificiale non è un lusso riservato a giganti esteri o a chi ha a disposizione enormi budget, ma uno strumento immediatamente fruibile anche da parte di chi non dispone di risorse illimitate.

L’urgenza non va sottovalutata: se con l’avvento di internet gli errori di pianificazione si sono dispiegati in un arco di diversi anni, con l’IA la velocità di cambiamento è ben più elevata e i ritardi potrebbero costare la sopravvivenza a molte aziende. In questa prospettiva, Ciciarelli invita le imprese a guardare oltre la semplice curiosità nei confronti dei chatbot, investendo in metodi strutturati per l’adozione di soluzioni intelligenti che possano davvero incrementare la produttività e il fatturato. “Non c’è più spazio per i passi incerti,” ha dichiarato di recente. “Quando la rivoluzione bussa alla porta, o la si accoglie da protagonisti o la si subisce da comparse.”

Il parallelo con la rivoluzione di internet non è frutto di pura retorica: come allora, chi si muoverà per tempo potrà conquistare nuove quote di mercato, mentre chi continuerà a sottovalutare la potenza dell’Intelligenza Artificiale potrebbe trovarsi a un passo dal declino. L’Italia, a detta di molti analisti, paga già il prezzo di uno scarso adattamento alle tecnologie digitali, e in un contesto che evolve sempre più velocemente, la guida di un esperto come Alessandro Ciciarelli può fare la differenza tra esserci o sparire dalla mappa economica del Paese.

Contatti :
- IntelligenzaArtificialeItalia.net
- ceo@intelligenzaartificialeitalia.net
- +39 3396944530

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