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Fdi, Anpi: "Provenzano? Fuori da arco costituzionale c'era Msi, paragone è corretto"

Pagliarulo: "Risposta Meloni falsifica presupposto, nessuno ha mai chiesto scioglimento Fdi"

(Fotogramma)
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14 ottobre 2021 | 17.18
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"Provenzano si è riferito a un presupposto politico che c'era negli anni '70 quando si parlava dell'arco costituzionale riferendosi a tutti i partiti ad eccezione del Movimento sociale italiano". Così il presidente dell'Associazione nazionale dei partigiani italiani, Gianfranco Pagliarulo, interpellato dall'Adnkronos, torna sulla polemica innescata dalle parole del vicesegretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, all'indomani della manifestazione di sabato scorso a Roma, con l'assalto alla sede della Cgil.

Provenzano "ha utilizzato quella metafora dell'arco costituzionale in modo analogo, e ha ben donde nel fare il paragone - dice Pagliarulo - per il semplice motivo che l'onorevole Meloni può raccontare quello che vuole sul fatto che non ci sono i fascisti e non devono esserci ma la cultura fascista è talmente incistata in Fratelli d'Italia che il simbolo è lo stesso dell'Msi, la fiamma tricolore, segno di una scelta consapevole di continuità politica. Dopodiché il Movimento sociale lo è stato in un contesto e con certe caratteristiche e Fratelli d'Italia lo è oggi con tutt'altre caratteristiche".

Provenzano, ricorda Pagliarulo, "ha detto che la Meloni perpetua un'ambiguità che la pone fuori dall'arco democratico e repubblicano, un passo indietro rispetto a Fiuggi. La risposta della Meloni è stata 'vuole sciogliere Fratelli d'Italia'. Una risposta che falsifica il punto di partenza. Quello che emerge dalla polemica è che la Meloni fa dire a Provenzano cose che lui non ha mai detto, e cioè che vuole sciogliere Fratelli d'Italia. La tecnica della Meloni - sottolinea - è attaccare l'altro in base ad affermazioni che non ha mai detto, non è una novità, lo ha fatto anche a proposito dell'Anpi, dicendo che vuole sciogliere Fratelli d'Italia, cosa che non abbiamo mai detto, è un falso".

Il presidente dell'Anpi allarga poi il ragionamento, tornando ai fatti di sabato. "La situazione dell'onorevole Meloni è imbarazzante, si muove nelle sabbie mobili e più si muove più affonda. Ha detto che non conosce la matrice di chi ha attaccato la Cgil, quindi Castellino e Fiore sono fascisti a sua insaputa. Siamo seri, è evidente che sapeva benissimo chi sono". E sulla 'strategia della tensione' evocata dalla presidente di Fratelli d'Italia anche ieri alla Camera, replicando alla risposta della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese al Question time, Pagliarulo denuncia "l'uso improprio del termine, perché la strategia della tensione fino a prova contraria è stata provata nella stagione dello stragismo fascista a cavallo tra gli anni '60 e i primi anni '70, ed erano fascisti quelli che hanno partecipato a quella strategia, insieme con tanti servizi segreti".

"C'è una cosa vera, che il ministero dell'Interno non è stato in grado di governare il pericolo determinato dalla manifestazione guidata da Forza Nuova, e c'è una cosa che è pura invenzione, cioè che dietro ci sia chissà quale manovra. La Meloni guarda il dito ma non la luna, e la luna - sottolinea il presidente dell'Anpi - è l'aggressione subita dalla sede della Cgil. Non solo, perché sono avvenuti altri due fatti di assoluta gravità: il tentato assalto alle sedi del governo e del Parlamento e l'incredibile assalto al Pronto soccorso dell'ospedale Umberto I, a testimonianza della natura profondamente criminale delle azioni dei fascisti, senza neppure un presupposto politico".

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