Quella sui pescatori di Mazara sequestrati in Libia e liberati oggi, "non la considero una vittoria della diplomazia né della politica italiana, perché 108 giorni per liberare 18 pescatori innocenti, che stavano pescando in acque contestate sul piano del diritto internazionale, sono un'enormità. Il segnale che noi continuiamo a dare, sul piano internazionale è che ognuno ci può mettere i piedi in testa. Non sarà sfuggito a nessuno che sono serviti 5 giorni per liberare dei pescatori da parte della Turchia". Lo ha detto il presidente di Fdi, Giorgia Meloni, commentando la liberazione dei pescatori italiani. "Evidentemente qualcuno ha argomentazioni più convincenti di quelle avute dal governo italiano. In ogni caso meglio tardi che mai, sono contenta che Conte, probabilmente per scappare dai dibattiti con Renzi ad andare in Libia a risolvere la questione. Però, obiettivamente, il tempo che c'è voluto è intollerabile".
"Credo sia una giornata felice, per me e per noi di Fdi perché abbiamo imparato a conoscere le mogli, le madri e i figli dei 18 pescatori, che sono stati per un lungo tempo qui in Piazza Montecitorio all'interno di una tenda di solidarietà alla quale il presidente del Consiglio non si è mai fatto vedere, non è mai passato a portare una parola di conforto. Sono contenta per le persone che conosco molto bene", ha concluso Meloni.
MELONI INCONTRA I PARENTI - "Ci ho tenuto a venirvi a salutare personalmente. La notizia era troppo importante. Sono contenta per voi, almeno potrete passare il Natale insieme ai vostri cari, c'è voluto tempo ma sono contenta che vi possiate riabbracciare. Noi abbiamo cercato di fare la nostra parte in questa storia, ci siamo incontrati diverse volte qui in piazza nella tenda che era stata allestita", ha detto poi la presidente di Fdi salutando brevemente in Piazza Montecitorio alcuni dei parenti dei pescatori che aveva già avuto modo di conoscere e incontrare nelle scorse settimane.