"Proprio in questo periodo di emergenza e pandemia riteniamo che noi Lgbt+ (lesbiche gay bisex e trans) non possiamo più delegare le nostre istanze a terzi e allo stesso tempo possiamo essere una forza propositiva per il Paese". Per questo oggi nasce il 'Partito Gay' per i diritti Lgbt+, spiega Fabrizio Marrazzo, già fondatore di Gay Help Line 800 713 713 e Gay Center. Un partito definito 'solidale, ambientalista e liberale' e "che ha l’ambizione di partecipare sin dalle prossime amministrative di primavera in varie realtà del Paese per poi essere presenti in Parlamento".
Il nuovo soggetto politico è stato presentato oggi durante una conferenza stampa dallo stesso Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito, Claudia Toscano già attivista Agedo (associazione di genitori parenti ed amici di lgbt) e Vittorio Tarquini giovane attivista trans. Svelato anche il simbolo con il nome del partito e un richiamo ai colori arcobaleno. Studi fatti da EuroMediaResearch indicano la comunità Lgbt pari al 12,8% della popolazione italiana e "i sondaggi ci dicono che un partito come il nostro - evidenzia il portavoce - può ambire a percentuali che vanno dal 6% sino al 15%".
Marrazzo elenca poi i capisaldi: "vogliamo una società: Solidale, non intesa come assistenzialismo, ma come sostegno per ripartire, senza però lasciare nessuno solo; Ambientalista, per un ambiente come risorsa perché ambiente, impresa e lavoro devono progredire insieme e non contrapposti; Liberale, perché in qualsiasi famiglia nasciamo, chiunque deve ambire a poter raggiungere i propri traguardi, grazie ad uno stato che dovrebbe dare opportunità e non burocrazia e tasse che finiscono in sprechi, mala gestione e corruzione".
Marrazzo ricorda che "l’Onu ha affermato che la nostra comunità sarà tra quelle più colpite dalla crisi economica causata dal Covid, perché di fatto non abbiamo tutele idonee" e lamenta che le istanze della comunità Lgbt+ "sono da tempo inascoltate, come avvenuto anche di recente".
"Nell’ultima manovra finanziaria - spiega - sono stati definiti incentivi per l’assunzione di giovani e donne, ma nonostante le nostre richieste sono rimaste escluse le persone trans, che sono coloro che da sempre subiscono maggiori discriminazioni sul lavoro. Nel famoso dpcm sui 'congiunti' - prosegue Marrazzo - la nostra comunità restava esclusa, perché molti di noi spesso non hanno rapporti con parenti che li hanno rifiutati, e solo dopo le nostre proteste sono stati inseriti gli 'affetti stabili'. La circolare 'Padre e Madre' di Salvini, che crea problemi ai figli delle famiglie Arcobaleno non è stata ancora abolita. La legge contro l’omostranfobia determina un trattamento differenziato per le persone Lgbt+ che se approvata definitivamente ci darà meno tutele rispetto a quelle che 30 anni fa sono state date per le comunità religiose e vittime di razzismo. Questi sono solo quattro esempi che vi ho riportato, ma ne potremmo fare a migliaia sui trattamenti differenziati che dobbiamo subire sulla nostra pelle, oltre alle discriminazioni. Per questo - conclude - con vari attivisti Lgbt+ vogliamo creare un nuovo soggetto politico, che rappresenti le nostre aspirazioni, le nostre idee e i nostri valori, per realizzare, un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, insieme a chi Lgbt+ non è".