Francesco Cossiga "aveva una visione globale, pensava a livello globale, e avrebbe riconosciuto che la Cina rappresenta la minaccia strategica di questa generazione". E' il ricordo che, a dieci anni dalla morte, il politologo americano Edward Luttwak fa dell'ex presidente e della sua dimensione 'internazionale'. "Cossiga non era un provinciale - dice, parlando con l'Adnkronos - avrebbe capito quanto la Cina rappresenti una minaccia contro la libertà di tutti. Avrebbe riconosciuto che il presidente americano Donald Trump, dopo otto anni di azioni cinesi che hanno minacciato i nostri amici e alleati, ha arginato Pechino, a differenza dei suoi predecessori".
"La Cina è la minaccia di questa generazione e Cossiga l'avrebbe riconosciuto", insiste Luttwak, ricordando quanto forte sia la penetrazione di Pechino in Europa e soprattutto quanto "sia avanzata in Italia".
Il politologo americano ricorda poi che, grazie anche alla collaborazione del suo consigliere militare al Quirinale, il generale Carlo Jean, il presidente emerito condusse "un'azione internazionale senza precedenti, di grande efficacia", come quando intervenne "direttamente" sui flussi di migranti dall'Albania, "trovando il modo di organizzare una risposta rapida ed efficace che ha funzionato".