"Ricordo una vista di Ingroia quando ero direttore di Repubblica e un colloquio su varie vicende. Ricordo anche un interesse di Ingroia a trovare un canale di comunicazione con il Quirinale". Con queste parole l'ex direttore di Repubblica Ezio Mauro, in un colloquio con l'Adnkronos, smentisce l'ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, che dopo l'audizione del consigliere del Csm Antonino Di Matteo davanti all'Antimafia, in cui ha parlato di un presunto interesse del Quirinale, guidato allora da Giorgio Napolitano a trovare "una soluzione" sul conflitto di attribuzione tra la Procura di Palermo e il Quirinale nell'ambito del processo sulla trattativa tra Stato e mafia.
"Anche in questo caso Nino Di Matteo dimostra di avere buona memoria al contrario del Ministro Bonafede, ricordando un episodio da me peraltro raccontato già da diversi anni in libri e interviste. Fu per me stupefacente che in pieno scontro col Quirinale per il famoso conflitto di attribuzioni, il Capo dello Stato, presidente Napolitano, mi mandasse un’ambasciata attraverso il Direttore di Repubblica Ezio Mauro, con la quale mi chiedeva se si poteva trovare un “accordo” per evitare il conflitto davanti alla Corte Costituzionale".
Ma Mauro smentisce Ingroia anche sul nome di Palamara: "Nessuno (durante l'incontro a Repubblica con Ingroia ndr) mi ha mai fatto il nome di Palamara, un nome che ho scoperto più tardi leggendo le cronache dei giornali e che al momento non conoscevo".