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Coronavirus, Fondi ai comuni: ecco i criteri

Erogazione in due rate da corrispondere entro maggio e ottobre 2020, prima rata pari al 66%

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29 marzo 2020 | 13.16
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Il Fondo di solidarietà comunale, che costituisce la base dello stanziamento ai comuni disposto dal governo per l'emergenza coronavirus, è "alimentato con una quota dell'imposta municipale propria (Imu) di spettanza dei comuni". Lo si legge nel testo del Dpcm del 28 marzo. Il Fondo è "ripartito tra i comuni interessati sulla base del gettito effettivo dell'Imu e della Tasi". Il ministero dell'Interno "provvede a erogare a ciascun comune quanto attributo a titolo di Fondo di solidarietà comunale" (...) "in due rate da corrispondere entro i mesi di maggio e ottobre 2020, di cui la prima pari al 66 per cento".

Il Fondo di solidarietà comunale per il 2020 è composto "da una quota assicurata attraverso una quota dell'Imu pari a 2.768.800.000,00" più una serie di incrementi, si legge ancora nel testo del Dpcm. Il riparto del Fondo per il 2020 "è effettuato prendendo come valore di riferimento per ciascun comune il valore del Fondo di solidarietà comunale per l'anno 2019".

"Per l'anno 2020 - stabilisce ancora il decreto - è costituito un accantonamento di euro 7.000.000,00 sul fondo di solidarietà comunale" destinato alle "compensazioni del mancato recupero a carico del comune di Sappada" e anche ad "eventuali conguagli ai singoli comuni". E ancora: nella determinazione della quota del Fondo di solidarietà per il 2020 relativa ai singoli comuni, il dpcm fissa tra i vari criteri un "limite massimo di euro 5.500.000 annui ai comuni fino a 5mila abitanti".

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