Il premier: "Questi saranno i giorni più difficili, non abbiamo ancora raggiunto la fase più acuta del contagio e i numeri cresceranno ancora"
"Serve lo sforzo di tutti. E' in gioco la tenuta sociale ed economica del Paese. Quella contro il coronavirus è una battaglia e va combattuta restando uniti". Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista alla Stampa. Secondo il presidente del Consiglio questi "saranno i giorni più difficili perché non abbiamo raggiunto la fase più acuta del contagio e i numeri cresceranno ancora. Siamo in attesa, nei prossimi giorni, degli effetti delle misure adottate. Lo avevo detto da subito che non si sarebbero visti nell’immediato. Le restrizioni sono quelle indicate anche dal Comitato tecnico-scientifico. Adesso abbiamo compiuto un nuovo passo in avanti, chiudendo tutte le attività produttive che non sono strettamente necessarie né indispensabili a garantirci i beni e i servizi essenziali. Ma molto dipende dal comportamento responsabile di ciascuno di noi: se tutti, e ribadisco tutti, rispettiamo i divieti, se ognuno fa la propria parte, usciremo prima da questa prova difficilissima".
Conte si dice "preoccupato come tutti gli italiani" per quella che, ribadisce, è "la crisi più difficile dal dopoguerra". "Stiamo adottando tutte le misure ritenute necessarie per contenere l’epidemia al Centro ed evitare che esploda al Sud. Con tutta la squadra di Governo, in collaborazione con le autonomie territoriali lavoriamo anche di notte per scongiurare questo scenario. Gli italiani rimangano a casa, tanto al Nord quanto al Sud. Non ci sono alternative".
A chi domanda come ha spiegato l’emergenza coronavirus a suo figlio, Conte risponde: "Con la verità, l’unica strada da seguire. Stiamo vivendo un nuovo periodo della nostra vita in cui bisogna osservare alcune severe regole di prevenzione che aiutano a proteggersi. Non bisogna avere paura ma coraggio, e fiducia in tutte le persone che lavorano per trovare una soluzione per aiutare il prossimo".