L'armatore in merito ad alcuni articoli dove si parla di un contratto stipulato tra la sua Moby Spa e la società del fondatore del Movimento 5 stelle: "Quelle pagate sono cifre di mercato, non mi aspettavo 'favoritismi'". "Soldi a Open? Credo in idee Renzi"
di Antonio Atte
"Mi sono rivolto alla Casaleggio perché per quel tipo di lavoro sono leader in Italia". Lo dice, parlando con l'Adnkronos, l'armatore Vincenzo Onorato, in merito ad alcuni articoli apparsi oggi sul 'Corriere della Sera' e 'La Stampa', dove si parla di un contratto stipulato tra la sua Moby Spa, compagnia di navigazione, e la Casaleggio Associati di Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau che gestisce la piattaforma web del M5S. Una partnership, che insieme al contratto sottoscritto con la società che cura il Blog di Beppe Grillo, secondo i due quotidiani, sarebbe finito sotto la lente di ingrandimento dell'Antiriciclaggio.
"Le cifre pagate - dice Onorato - sono cifre di mercato. Né più né meno. Non mi aspettavo 'favoritismi' e non a caso il Ministro Toninelli (con cui più volte ho duramente polemizzato) ha sempre attaccato, non conoscendo i fatti, la mia compagnia". E sui versamenti alla Fondazione Open , legata all'ex premier Matteo Renzi, Onorato precisa: "Ho finanziato Open perché credo nelle idee sociali di Matteo Renzi. E l'ho finanziata in modo libero, chiaro e trasparente".
L'imprenditore poi rimarca: "Non agisco in regime di monopolio. Ma in regime di mercato. Basta andare su qualsiasi sito di viaggi e facilmente si può verificare che in Sardegna viaggiano tante, tante compagnie". L'articolo del Corriere riporta che "nelle informative della Finanza viene evidenziata l'approvazione della legge proposta dal deputato renziano Roberto Cociancich per disciplinare il regime fiscale che gli era valso il ringraziamento pubblico proprio di Onorato". L'armatore ribatte però che "la legge Cociancich, su cui mi sono battuto e continuerò a farlo, non prevede aiuti e sgravi fiscali per gli armatori, questi già esistono da più di 20 anni, bensì occupazione per i marittimi italiani".
Onorato aggiunge: "Le mie navi viaggiano con stipendi base di 1.600 euro al mese, quelle dei miei 'colleghi' armatori con 300 dollari al mese con lavoratori extracomunitari sfruttati e sottopagati. È giusto? No. Queste differenze hanno creato solo sperequazioni fra lavoratori comunitari ed extracomunitari e soprattutto disoccupazione al Sud. Avrei potuto approfittare anche io e risparmiare tanti soldi in stipendi. Ma no. Ho preferito prendere la strada più dura, quella della giustizia sociale e di dare lavoro dove lavoro non c'è. Da sempre e per sempre difenderò la gente per mare. A partire dai miei 5.800 dipendenti".