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Mes, Lega e Fdi sulle barricate

Lunedì informativa del premier alla Camera. Salvini: "Chiederemo incontro a Mattarella". Zingaretti: "Da Salvini c'era l'ok, ora diffonde falsità". Di Maio: "Fiducia in Conte e Gualtieri, ma occorre migliorare il Mes"

(Fotogramma)
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28 novembre 2019 | 12.52
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Il Mes continua a infiammare il dibattito politico, con Lega e Fdi sulle barricate. Intanto la capigruppo della Camera ha fissato per lunedì alle 13 l'informativa del premier Giuseppe Conte.

"Chiederemo al garante della Costituzione di fare valere la Costituzione" dice Matteo Salvini, parlando in conferenza stampa alla Camera. "Abbiamo documentazione, messaggi, chat, scambiati con Conte, con il Mef, che possono essere messi a disposizione del popolo italiano - afferma il leader della Lega - Ci rassicuravano di non aver preso alcun impegno, se scoprissimo che impegno lo hanno preso, allora la cosa cambia, io qualche messaggio lo posso pure girare...". "Chiederemo un appuntamento a Mattarella per evitare la firma di un trattato che sarebbe mortale" annuncia Salvini, spiegando che sul Mes la Lega sta valutando anche il ricorso alle carte bollate: "I nostri legali stanno studiando l'ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte".

"Torniamo in Parlamento, torniamo lì e ridiscutiamo tutto - scandisce - Noi non abbiamo cambiato idea, questo è un attentato alla sovranità nazionale, i traditori devono pagare". "Facciamo affidamento - aggiunge Salvini - sul fatto che gli amici del Cinque Stelle e del Pd sanno che rischi stiamo correndo. Ci sono decine di parlamentari che potrebbero dire le stesse cose che sta dicendo la Lega sul Fondo salva-Stati".

La dura reazione del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, non si fa attendere. "La Lega vive alimentando paure - scrive su Facebook - Quando era al Governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva stati. Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l'Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall'Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai".

''Aspettiamo Conte in Aula a braccia aperte..." dice la leader di Fdi, Giorgia Meloni, in conferenza stampa a Montecitorio. ''Lo aspettavamo Conte già oggi, ma lui ha fatto sapere che non può. Comunque - aggiunge Meloni - speriamo che ci venga a spiegare che non è vero quello che il ministro dell'Economia ha detto ieri, e cioè che il Mes sarebbe inemendabile. Noi pretendiamo, come Fdi, che il Parlamento italiano possa modificare e decidere su un fondo nel quale l'Italia si impegna a versare 125 miliardi di euro, per salvare le banche tedesche. Non si può fare e noi andremo fino in fondo''. "Il 9 dicembre Fdi sarà a Bruxelles in massa per manifestare e rivendicare la sovranità italiana" sul nodo del Mes, sottolinea ancora Meloni, e "il fatto che l'Italia è una Repubblica parlamentare e le questioni centrali passano da lì''.

Della questione si è discusso anche all’assemblea dei 5 Stelle. Non è il fatto che si modifichi il Mes il problema, ma il come. C’è massima fiducia in Conte e Gualtieri, ma è evidente che occorre migliorare il negoziato difendendo gli interessi dell’Italia. Resta solida la nostra appartenenza ad euro ed Europa, malgrado ciò se qualcosa non è accettabile va migliorata. E la riforma del Mes si può migliorare, siamo qui per questo. Questo in sintesi il messaggio inviato dal capo politico Luigi Di Maio al gruppo parlamentare, che ha chiesto il mandato all’assemblea per discutere con il ministro dell’Economia e il presidente del Consiglio questa posizione. Seguiranno la questione insieme al capo politico Di Maio, la sottosegretaria alle politiche dell’Unione europea Laura Agea e i due capigruppo.

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