"La ricorderò tra i giorni più belli della mia vita, perché adesso so che tutti gli italiani sono liberi fino alla fine"
di Sibilla Bertollini
All'uscita della sentenza della Corte Costituzionale "mi sono venute le lacrime agli occhi, le parole si sono strozzate. Sono infinitamente emozionata: 25 settembre, una giornata storica! La ricorderò tra i giorni più belli della mia vita, perché adesso so che tutti gli italiani sono liberi fino alla fine. Anche quelli contrari, perché a nessuno viene imposto nulla ma per qualcuno c'è la possibilità di una morte opportuna come chiesta dalla persona". Lo ha detto all'Adnkronos Mina Welby, moglie di Piergiorgio, che dopo la morte del marito ha proseguito il suo impegno sui temi dell'autodeterminazione e delle scelte di vita e fine vita.
Una battaglia in nome di Piergiorgio. "Tutto è cominciato più di 13 anni fa - racconta Mina Welby -. Era il 2002 quando Piergiorgio ha aperto il forum eutanasia. Ho collaborato e ho fatto ricerche con lui, anche se non era affatto facile. Siamo andati avanti per tanti anni. Piergiorgio voleva l'eutanasia e io gli ho detto: 'io ti aiuterò'. L'ho fatto abbassando lo schienale del letto. E' morto addormentato e non si è accorto di nulla. Quella sera non ho pianto, l'hanno fatto Marco Pannella e Marco Cappato. Poi dopo nel suo nome ho preso il testimone".