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"Lealtà o lascio"

Il premier Conte pronto a rimettere il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica: "Non mi presterò a vivacchiare o a galleggiare" per "restare a Palazzo Chigi". Salvini: "Noi siamo pronti". Di Maio chiede vertice per oggi. Opposizioni all'attacco. Nulla di fatto sullo Sblocca cantieri. Si torna al voto? Le date possibili

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP
04 giugno 2019 | 07.55
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Ha messo sul tavolo le sue dimissioni Giuseppe Conte. Nella conferenza stampa il premier si è detto pronto a rimettere il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica perché "non mi presterò a vivacchiare o a galleggiare" per "restare a Palazzo Chigi". E' diretto e non usa giri di parole chiedendo quindi "a entrambe le forza politiche e ai rispettivi leader di dirci se hanno obiettivo di proseguire nello spirito del contratto o se preferiscono riconsiderare questa posizione". "Le polemiche sterili sottraggono energie preziose e distolgono dagli obiettivi di governo", sottolinea.
Per Conte, che non si dice certo della durata di questo governo perché "non dipende solo da me", bisogna "uscire dagli schemi delle campagne elettorali e dei proclami a mezzo stampa". Il motto è "sobri nelle parole e operosi nelle azioni". E ci vuole "leale collaborazione": il che "vuol dire che se il ministro dell'Economia e il presidente del consiglio dialogano con l'Ue per evitare una procedura d'infrazione che ci farebbe molto male, le forze politiche non intervengono ad alterare quel dialogo riducendo quella trattativa a terreno di provocazione...". Domani d'altra parte arriverà la risposta di Bruxelles, insieme al Rapporto sul debito. La situazione è quella che è e lo spread che si infiamma mette in allerta.
"Se tutti mantengono la parola data il governo va avanti", scandisce Matteo Salvini sottolineando poi su Facebook: "Noi non abbiamo mai smesso di lavorare, evitando di rispondere a polemiche e anche insulti, e gli italiani ce lo hanno riconosciuto con 9 milioni di voti domenica". "Questa è l’unica maggioranza possibile e che può servire meglio il Paese. Andiamo avanti con lealtà e coerenza. Dobbiamo cambiare ancora tante cose", scrive dal canto suo su Facebook Luigi Di Maio chiedendo un vertice per oggi. Ma "ci sono due cose importanti dal punto di vista umano" per portare avanti il dialogo con la Lega e la 'vita' del governo: "Chiedo che finiscano gli attacchi ai ministri del MoVimento 5 Stelle, rispettando il lavoro di ognuno e, siccome nel contratto c’è ancora tantissimo da fare, non è certamente il momento per proporre temi divisivi mai condivisi fuori dal contratto".

Il richiamo di Conte è chiaro e netto e la replica dei due vicepremier è immediata anche se poi alle parole non seguono immediatamente i fatti. Visto che un primo nuovo strappo si consuma a stretto giro con l’incontro a Palazzo Chigi sullo Sblocca cantieri che si conclude con un nulla di fatto. Secondo quanto si apprende nessuna intesa sarebbe stata trovata ieri sera sull’emendamento della Lega per la sospensione del codice degli appalti. La Lega, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo presenti a Palazzo Chigi, si sarebbe rifiutata di ritirare l'emendamento che sospende per due anni il codice degli appalti.

Anche senza questo nuovo intoppo, dopo il discorso di Conte, le opposizioni sono andate all'attacco. "Quando un premier parla alla Nazione dice qualcosa di importante. La conferenza di Conte segna una figuraccia per le istituzioni: mai si era palesata così evidente la figura di un premier che non decide, non conta e non governa", scrive su twitter Matteo Renzi."Conte ha ammesso la paralisi, il disastro e il fallimento del suo governo che noi denunciamo da settimane - ha scritto su Facebook il segretario del Pd, Nicola Zingaretti". Gli fa eco Graziano Delrio: "Le parole di Conte hanno aperto ufficialmente la crisi di governo - ha tuonato il capogruppo del Pd alla Camera -. I continui litigi, le prevaricazioni e i distinguo tra Lega e M5S non consentono più al presidente del Consiglio di svolgere la sua azione di guida del governo, semmai l'abbia svolta". Non ha dubbi Silvio Berlusconi: questo governo è al capolinea. "Invece di parlarsi e di chiarirsi faccia a faccia coi suoi vicepresidenti, Giuseppe Conte ha convocato una conferenza stampa per chiedere a loro se intendono proseguire con l’esperienza di governo o meno". "È chiaro a tutti gli italiani che questa esperienza di governo è arrivata al capolinea, che l’esperimento è fallito e che i danni conseguenti vengono scaricati sui cittadini", afferma il leader di Forza Italia su Facebook, che chiede al premier di "prendere atto della situazione e del risultato elettorale delle Europee e di farsi da parte".

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