Consiglio dei ministri ad alta tensione. Fonti M5S: "Approvato a metà". Salvini: "Soddisfatti, debiti Raggi restano in carico al sindaco". L'accelerazione del leader del Carroccio e l'irritazione del premier. L'uscita sullo stralcio e lo scambio di mail Garavaglia-Mef
Tensione e nervi tesi in Consiglio dei ministri sul 'Salva Roma', misura contenuta nel dl Crescita che vede la contrarietà della Lega. Lega che si dice però "soddisfatta. I debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco. Stralciati i commi 2, 3, 4, 5, 6 della norma 'salva Raggi'" dichiara Matteo Salvini. A cui si aggiungono le parole di fonti pentastellate che, al termine del Consiglio dei ministri, riportano: "Approvato il 'Salva Roma' a metà. In particolare i commi 1 e 7, sugli altri deciderà il Parlamento".
"E' un punto di partenza - dicono le stesse fonti - siamo sicuri che il Parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani".
Che si tratta di una misura "a costo zero", che non comporterebbe "nessun onere per lo Stato", è quanto avrebbe detto, a quanto apprende l'AdnKronos, anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria in Cdm. Ma la Lega ha tenuto il punto. Intanto, secondo quanto trapela dal Consiglio dei ministri, non dovrebbe tenersi nessun vertice di governo in mattinata. Ma il Cdm, sempre a quanto si apprende, avrebbe registrato forti tensioni tra i due alleati di governo; tensioni che non avrebbero risparmiato nemmeno il premier Giuseppe Conte.
CONTE IRRITATO - Secondo autorevoli fonti di governo, infatti, il presidente del Consiglio non avrebbe nascosto la propria irritazione per le parole del vicepremier Salvini che, a Cdm appena cominciato, è uscito nel cortile antistante Palazzo Chigi dando per approvato lo stralcio della misura per la Capitale.
Ci sarebbe anche uno scambio di mail interno al Mef, con il viceministro all'Economia Massimo Garavaglia tra i protagonisti, che comproverebbe l'avallo della Lega alla cosiddetta norma 'Salva Roma'. Lo scambio, visionato dall'AdnKronos, risalirebbe al 4 aprile scorso, quando il dl Crescita venne approvato dal Cdm con la formula 'salvo intese'. E testimonierebbe, nelle parole usate da Garavaglia nello scambio per dare l'ok alla misura - "molto bene, a questo punto si può mettere nel testo" - il consenso della Lega alla norma oggi al centro del braccio di ferro tra i due alleati di governo.
SALVINI - Prima dell'inizio del Consiglio dei ministri, il vicepremier Matteo Salvini aveva detto che la norma 'salva Roma' non è nel dl. "Noi vogliamo aiutare tutti i Comuni" in difficoltà e "lo faremo con provvedimento ad hoc". Il dl è "una bella botta per la crescita del Paese". In merito allo stralcio, inoltre: "Se è concordato con Di Maio? Io concordo con chi c'è, non con chi non c'è".
REPLICA 5S - "Non è ancora stato discusso il dl crescita" in Cdm, "dunque non si è potuto stralciare nulla, men che meno il 'salva Roma'" avevano poi risposto a stretto giro fonti M5S. E parlando a 'Di Martedì', prima di arrivare a Palazzo Chigi, Di Maio aveva sottolineato che "'Salva Roma' e Raggi non c'entrano niente con una vicenda così importante come questa di Siri che richiede una sanzione politica e poi i giudici decideranno".
TRUFFATI - Infine, tra le norme approvate, c'è quella sul rimborso per i risparmiatori truffati dalle banche. Aumenta, stando a quanto riferiscono fonti di governo, l'indennizzo diretto da 100mila a 200mila. Soddisfazione del M5S: "Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto".