Dara: "Testo non è Bibbia". Ben venga l'iniziativa del vicepremier Di Maio per coinvolgere anche la Chiesa
Sul caso della chiusura di negozi e centri commerciali la Lega è aperta al confronto. Un confronto a 360 gradi. Ben venga, dunque, l'iniziativa di Luigi Di Maio, che cerca sponde Oltretevere, per coinvolgere anche la Chiesa. In questo momento politico, con le opposizioni, Fi e Pd in testa, pronti a dar battaglia su un tema particolarmente delicato come quello del lavoro, visto che in ballo c'è anche la sopravvivenza di migliaia di dipendenti, l'obiettivo del partito di Matteo Salvini, è non scontentare nessuno. Né le associazioni di categoria, né i sindacati, né i consumatori, né il mondo della grande distribuzione. Tant'è che il testo unificato presentato giovedì scorso in commissione Attività produttive della Camera, assicura all'Adnkronos il relatore, il deputato del Carroccio, Andrea Dara, "non è blindato, ma aperto a qualsiasi miglioramento".
''Ho fatto una sintesi delle proposte, ben sette, arrivate da tutte le forze politiche, il testo che ho presentato non è la Bibbia, è passibile di modifiche, e penso che Pd e Fi, forze a cui non piace la pdl, chiederanno nuove audizioni delle categorie interessate. In ogni caso -sottolinea il parlamentare leghista- noi andiamo avanti, aperti a qualsiasi proposta migliorativa, da qualsiasi parte arrivi". "Incontro Di Maio-Parolin? Lo abbiamo letto anche noi sui giornali -dice Dara-. Sappiamo che il mondo cattolico ha sempre sollecitato regolamentazione delle aperture domenicali, anche in passato ci sono state diverse uscite da parte di esponenti del clero, io non mi pongo il problema, Di Maio, inoltre è ministro del Lavoro, può dialogare con chi vuole".
Il testo depositato dal relatore leghista sintetizza sia le sette proposte di legge, volte a dare una nuova regolamentazione agli orari di apertura degli esercizi commerciali, sia le oltre 40 audizioni con le associazioni di categoria e sindacali.