Sull'abitudine del ministro dell'Interno di indossare la divisa della polizia, Roberto Saviano era stato tranchant: "E' un abuso", aveva commentato l'autore di 'Gomorra' qualche giorno fa, suscitando l'ira di Matteo Salvini, che aveva replicato a tono: "per me è un orgoglio". Oggi, sulle colonne di 'la Repubblica', lo scrittore napoletano torna a condannare duramente l'abitudine di Salvini a indossare le divise delle forze dell'ordine, provocando, ancora una volta, la reazione di Salvini.
"Il ministro dell'Interno, come il primo ministro, quando indossa la divisa lo fa come gesto solidale che è accettabile esclusivamente in occasioni formali - scrive Saviano -. Per esempio tutti i presidenti, i presidenti del Consiglio e i ministri quando vanno a trovare i soldati in missione all'estero, indossano la divisa perché quel giorno è un giorno da soldato". "Anche nei giorni commemorativi indossare la divisa ha un significato istituzionale, ma indossare la divisa in occasioni diverse da questa sa solo di propaganda politica che si tramuta in gesto autoritario - prosegue Saviano -. Il messaggio che chi indossa la divisa fuori contesto sta dando è un messaggio pericolosissimo per la democrazia. Questo vale per tutti e vale ancora di più per Matteo Salvini, leader di un partito che non ha una storia di legalità da vantare".
"Nelle democrazie le forze dell'ordine vivono di quel delicatissimo equilibrio che si fonda sull'equidistanza tra le forze politiche. Al contrario, nelle dittature, i tiranni indossano sempre la divisa, che non è banale teatralizzazione del potere, ma serve a mandare un messaggio preciso: l'esercito risponde a me, a me soltanto e a nessun altro", sottolinea Saviano citando alcuni personaggi politici della storia: Fidel Castro, Gheddafi, Mussolini.
"Salvini - afferma lo scrittore - usa la scorciatoia propagandistica per non rispondere delle responsabilità politiche sue e del suo partito. Ma la cosa più grave è che utilizza la Polizia, un organo dello Stato che in democrazia è autonomo rispetto ai partiti politici, a tutti i partiti politici, per finalità personali. Indossare le divise, come fa Salvini, significa mandare messaggi a chi fa parte delle forze dell'ordine. Significa avere un atteggiamento intimidatorio verso chi non dovesse avere simpatia per le posizioni politiche del ministro. Significa creare, per ogni divisa indossata, una frattura tra chi quella divisa la indossa ogni giorno, per lavorare e non per fare propaganda politica"
"Ciascuno ha le sue idee politiche - conclude Saviano - ma se servi il Paese, prima della tua parte viene lo Stato. Indossare le divise durante i comizi significa dire: la polizia è cosa mia. E lo Stato non è Matteo Salvini. E lo Stato non è la Lega. Questo, a Salvini, ogni tanto vale la pena ricordarlo".
Parole che hanno scatenato la reazione del ministro dell'Interno: "Io sarei come Fidel Castro, Gheddafi e Mussolini, anzi peggio... Povero Saviano, non sa più cosa inventarsi! Bacioni" scrive su Twitter Salvini.