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Pd in piazza contro la manovra

(Afp) - AFP
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29 dicembre 2018 | 11.38
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Pd in piazza contro la manovra del governo gialloverde. Il popolo dem si è radunato davanti alla Camera, sventolando bandiere del partito e cartelli con slogan, per protestare contro la legge di bilancio targata M5S-Lega. Tra i cori intonati dai manifestanti "Bella ciao" e "Onestà, dove sta". Ma c'è anche chi chiede "unità" agli esponenti dem. In piazza tanti parlamentari democratici, da Maurizio Martina a Matteo Orfini, passando per Graziano Delrio, Roberto Giachetti, Anna Ascani e Valeria Fedeli.

"Di Maio e Salvini sono come due autisti ubriachi che non sanno leggere i cartelli: stanno guidando un autobus e ci portano a sbattere", ha commentato il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio. "E' l'inizio di un anno di mobilitazione nelle piazze e nei comuni - ha sottolineato Delrio - Questi stanno solo promettendo ma in questi mesi il paese si è fermato". "Hanno detto che abolivano povertà ma in questa manovra ci sono più tasse per coloro che combattono la povertà - ha aggiunto - Avevano detto più legalità e sicurezza per le persone oneste... ma in questa manovra c'è il condono fiscale per chi non paga le tasse. Non c'è nessuna abolizione della Fornero, potevano fare una salvaguardia ma non l'hanno fatto perché volevano mandare in pensione poche decine di migliaia di pensionati. Ci sono più tasse alle imprese e ai pensionati", ha rimarcato l'esponente dem.

"E' l'inizio di una mobilitazione che dobbiamo portare, a partire dalle prossime giornate, in tutto il Paese, dialogando fianco a fianco con tutti gli italiani che si accorgeranno di questa manovra che il governo sta forzando: iniqua per gli italiani, pericolosa per il Paese", ha invece sostenuto Maurizio Martina, lanciando lo slogan "Governo ladro". "Tolgono ai pensionati, aumentano le tasse, non danno nulla alle imprese. Hanno costretto il Parlamento a non discutere, come non è mai accaduto nella storia della Repubblica", ha sottolineato l'esponente dem, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione Pd. "Io credo che con l'iniziativa di oggi e con le iniziative che faremo da gennaio - ha aggiunto - il nostro impegno aumenterà e noi dovremo essere all'altezza dell'alternativa alla deriva che Lega e 5 Stelle stanno consumando". E ancora, "penso che tanti italiani si accorgeranno di quanto sia folle questa politica economica che il governo sta portando avanti - ha sostenuto Martina - Stanno inchiodando il Paese sul crinale più pericoloso e noi non possiamo permettercelo".

In merito all'assenza di Nicola Zingaretti - fuori Roma per "impegni familiari presi da tempo", come ha spiegato lui stesso in una nota - Martina ha sostenuto: "Questa è una iniziativa che abbiamo voluto tutti insieme, siamo tutti qui. Non c'è motivo per aggiungere altro. Siamo tutti qui e tutti insieme lavoriamo per l'alternativa a questo governo pericoloso per l'Italia". Riguardo alle richieste di "unità" da parte dei manifestanti, "hanno ragione - ha sostenuto Martina - Io ho sempre cercato di lavorare per l'unità. Credo sia un presupposto fondamentale per noi, tanto più di fronte a quello che sta accadendo. Penso che il congresso possa essere uno strumento di confronto per uscirne più forti - ha aggiunto - Spenderò ogni minuto che ho perché il percorso che facciamo, anche nelle prossime settimane, ci dia più forza, ci apra, ci unisca e renda il Pd sempre più forte nella costruzione dell'alternativa a Lega e M5S".

Al presidente della Camera Roberto Fico "abbiamo chiesto di svolgere un ruolo di garanzia, ma ha scelto di essere il braccio armato della maggioranza", ha sostenuto in piazza il presidente del Pd Matteo Orfini, scagliandosi anche contro Di Maio e tutta la compagine governativa pentastellata. "Dei cialtroni incapaci - ha scandito l'esponente dem - si sono affacciati al balcone di Palazzo Chigi, annunciando di aver abolito la povertà e di avere risolto tutti i problemi del Paese" ma "ora scopriamo che la manovra non solo non abolisce la povertà ma punisce quelli che della povertà si occupano, aumentando le tasse sul terzo settore".

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