"Ho firmato quella lettera perché voglio poter guardare i miei figli negli occhi". Si sfoga così con l'Adnkronos uno dei 19 esponenti del gruppo M5S Camera che hanno firmato la lettera inviata al capogruppo Francesco D'Uva per chiedere di intervenire sul decreto sicurezza targato Matteo Salvini con alcune proposte di modifica (8 in tutto gli emendamenti).
Il parlamentare, che ha scelto di non comparire in chiaro, precisa che "non c'è alcun intento 'battagliero' da parte nostra: vogliamo soltanto avere la possibilità di presentare qualche emendamento a un testo che può e deve essere migliorato". Al momento però sia Salvini che gli stessi vertici M5S rispondono picche. "Il decreto sicurezza-immigrazione va approvato, e in fretta, per il bene degli italiani", taglia corto il ministro dell'Interno e segretario della Lega. Il dl "si chiude alla Camera. Punto. Non sono previste modifiche", fanno eco i vertici grillini. Ma il dl Salvini rappresenterebbe soltanto la punta dell'iceberg di un malcontento diffuso, raccontano fonti 5 Stelle.
"In questa lettera - dice all'Adnkronos un deputato - si parla solo del decreto immigrazione ma viene posto un problema di metodo. Lo scontento abbraccia vari temi: si va dalla mozione su Orban al condono per Ischia. Di Maio e il direttivo devono renderci partecipi nelle scelte".