Botta e risposta tra Matteo Salvini e Michela Murgia: lo scontro si consuma a colpi di post e ad accendere la miccia è un'intervista della scrittrice che parla del test inserito nel suo ultimo libro: il fascistometro. "Poiché considero il fascismo un metodo, la sua modalità d'azione è sicuramente fascista. Ho paura di Salvini", aveva dichiarato Murgia nell'intervista. La reazione del vicepremier arriva in mattinata via Facebook. "Vi presento la geniale ideatrice del 'fascistometro'! Certi 'intellettuali' se non ci fossero bisognerebbe inventarli!", scrive il leader della Lega linkando un articolo che richiama le affermazioni dell'autrice.
Lei non ci sta e risponde per le rime. "Io lo ammiro, il ministro degli interni Matteo Salvini. Nel giorno in cui l’Italia è devastata dai disastri idrogeologici e migliaia di persone hanno perso tutto, lui tra un selfie e l’altro trova eroicamente il tempo di twittare contro gli intellettuali che lo irritano", scrive nel post.
"E come non restare colpiti dal fatto che, al termine di un fine settimana in cui 6 donne - fa notare Murgia - sono state sequestrate, torturate o uccise in meno di 48 ore dai loro compagni o ex, lui abbia ancora abbastanza senso dell’umorismo da indicare ai suoi seguaci una donna da manganellare sui social media perché critica i suoi metodi? Purtroppo per lui io non sono un facile bersaglio da manganello, ma una persona che scrive quello che pensa e che con le sue parole può raggiungere altre persone. Stavolta forse davvero molte, se il ministro in persona sente il bisogno di intervenire irritato da quello che penso".
"Sono lieta - aggiunge la scrittrice - di vivere ancora in un tempo in cui un intellettuale può dar fastidio a un manovratore, ma resta il fatto che sono proprio comportamenti come questo a confermarmi che il fascismo è un metodo. Peccato, perché era uno dei pochi casi in cui avrei preferito essermi sbagliata. Buon lunedì al signor ministro, in qualunque set di selfie si trovi".