Un lungo articolo analizza la crisi che ha provocato oltre 4800 morti: "Campanello d'allarme per altri paesi"
"Occasioni perse" e "passi falsi" hanno contribuito a determinare la "peggior situazione dell'Italia dalla Seconda Guerra Mondiale". Il New York Times, in un lungo articolo pubblicato nell'edizione online, analizza la situazione dell'Italia, alle prese con l'emergenza coronavirus che ha provocato oltre 4800 morti.
"La tragedia dell'Italia rappresenta un campanello d'allarme per i suoi vicini europei e per gli Stati Uniti. Se l'esperienza dell'Italia mostra qualcosa è che le misure per isolare aree e limitare il movimento della popolazione devono essere prese rapidamente, attuate con assoluta chiarezza e fatte rispettare in modo rigoroso", si legge.
"Nonostante l'adozione di alcune delle misure più rigide nel mondo, le autorità italiane hanno sbagliato molti passi nelle fasi iniziali del contagio, quando contava di più, mentre tentavano di preservare i basilari diritti civili e l'economia", è un altro passo dell'articolo.
"Gli altri governi, oltre l'Italia, rischiano di seguire lo stesso percorso, ripetendo errori familiari e favorendo un'analoga calamità. A differenza dell'Italia, che ha navigato in acque inesplorate per una democrazia occidentale, gli altri governo hanno meno spazio per le scuse. I funzionari italiani, da parte loro, hanno difeso la loro risposta" al virus, "evidenziato che la crisi non ha precedenti nei tempi moderni. Sostengono che il governo abbia risposto con velocità e competenza, agendo immediatamente su indicazioni degli scienziati e passando più velocemente all'adozione di misure drastiche ed economicamente durissime rispetto agli altri paesi europei. Ma l'analisi delle loro azioni mostra occasioni perse e passi falsi critici che hanno lasciato il paese nelle condizioni peggiori dalla Seconda Guerra Mondiale", prosegue l'articolo, prima di passare in minuziosa rassegna gli eventi che hanno scandito gli ultimi 40 giorni nel nostro paese.