"E' un documento concordato da qualche Stato membro e costituisce un punto di partenza"
L'accordo trovato a Malta da alcuni Stati membri per la ripartizione dei migranti salvati in mare è "un punto di partenza" per arrivare ad un accordo "temporaneo" sulla materia, non un testo Ue. Lo ha ricordato, rispondendo ad alcune domande durante il briefing con la stampa a Bruxelles, la vice portavoce capo della Commissione Europea Natasha Bertaud.
"In primo luogo - ha detto la Bertaud - lo descriverei come un documento concordato da qualche Stato membro che costituisce un punto di partenza. In questa fase non parliamo di un testo Ue". "Prima - ha continuato - bisogna che passi dal Consiglio Affari Interni, sapendo che vorremmo ugualmente che più Stati membri partecipino a un futuro meccanismo che serva a dare maggiore prevedibilità nelle situazioni di sbarco in seguito alle operazioni di ricerca e soccorso in mare".
"E' molto positivo che alcuni Stati membri lavorino insieme per cercare di spingere per una soluzione, ma ovviamente deve essere aperta a tutti gli Stati Ue. Per questo ora le discussioni avranno luogo nel Consiglio Affari Interni", ha continuato Natasha Bertaud. In secondo luogo, ha proseguito la portavoce, si sta parlando di "un accordo che, quando ci sarà, sarà temporaneo. Soluzioni a lungo termine bisogna che siano trovate con la riforma del sistema di Dublino, che abbiamo già messo sul tavolo e speriamo che le discussioni siano rilanciate, perché è solo così che avremo soluzioni a lungo termine".
In terzo luogo, ha concluso la Bertaud, "la Commissione guarda da vicino la situazione in tutti gli Stati membri, non solo in Italia o in Spagna o in Grecia, ma in tutti gli Stati membri, considerando che in questa fase noi teniamo a portare sostegno a tutti gli Stati membri, specialmente a quelli che subiscono delle pressioni più forti".