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"L'80% degli italiani soffre di ansia e depressione da lockdown"

Il direttore dell'unità di Psichiatria del Gemelli, Gabriele Sani, dichiara: "Più è andata avanti la pandemia più si sono aggravati i sintomi"

(Fotogramma)
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19 agosto 2020 | 19.13
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Con la pandemia di Covid e il lockdown 8 italiani su 10 hanno sviluppato sintomi ansioso-depressivi di varia gravità: dai più lievi come la paura di riprendere in mano la propria vita, o al contrario la paura di non poterla riprendere, fino a sintomi depressivi gravi, come l'incapacità di svolgere le attività consuete. A fare il bilancio, sulla base dei dati raccolti in questi mesi, è Gabriele Sani, professore di psichiatria all’università Cattolica del Sacro Cuore campus di Roma e direttore dell'unità operativa complessa di Psichiatria clinica e d'urgenza della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli.

"Stiamo conducendo - spiega Sani all'Adnkronos Salute - una serie di studi sia come università Cattolica sia come Fondazione policlinico Gemelli, in collaborazione con altre università, in particolare la Vanvitelli di Napoli, sugli effetti della pandemia e del lockdown in relazione al trascorre del tempo. Abbiamo valutato, cioè, come si modifica la percezione o l'eventuale distress psicologico delle persone nel corso del tempo". "Dai dati è emerso appunto che "l'80% delle persone che ha vissuto questa emergenza collettiva, ha sviluppato sintomi ansioso-depressivi di diversa entità. E si è osservato - fino alla fine di luglio - che il tempo non diminuito i disturbi, ma più è andata avanti la pandemia più si sono aggravati questi sintomi".

Un problema che ha riguardato la popolazione generale e, ancora di più, i pazienti psichiatrici. "Molti pazienti già seguiti hanno avuto pesanti ricadute anche a distanza di molto tempo rispetto alla storia della malattia. E, seppure non abbiamo ancora conferme sui dati ma solo osservazioni, sembrano essere aumentati anche i gesti autolesivi e suicidari", ha spiegato lo psichiatra che ha valutato anche i pazienti post Covid seguiti dall'ambulatorio dedicato del policlinico romano.

Quello che sta accadendo adesso, in fase 3, "è poco studiato ma dalle prime osservazioni è già evidente che stiamo pagando anche ora, in termini di salute mentale, i mesi più pesanti di emergenza. Sono aumentate ad esempio le richieste di visite psichiatriche dopo il riavvio delle attività ambulatoriali", ha concluso lo psichiatra ricordando che la Fondazione policlinico Gemelli, sia nell'unità di psichiatria d'urgenza sia nell'unità di psicologia ospedaliera, sta già lavorando per "allargare l'offerta di assistenza per le situazioni post-trauma".

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