Governo al lavoro per un nuovo giro di vite. Dal 16 gennaio potrebbero essere modificati i criteri in base ai quali le regioni vengono collocate nelle varie fasce colorate, con la possibilità di far scattare in automatico la zona rossa nel caso in cui l'incidenza settimanale dei casi fosse superiore a 250 ogni 100mila abitanti
Governo al lavoro per un nuovo giro di vite. Obiettivo: provare a fermare i contagi da Covid-19. Domani, archiviato l'ultimo giorno di zona arancione per tutta l'Italia, si torna alla distinzione tra regioni di colori diversi. Ma, a quanto si apprende, con un nuovo Dpcm dal 16 gennaio potrebbero essere modificati i criteri in base ai quali le regioni vengono collocate nelle varie fasce colorate. Una delle misure al vaglio dell'esecutivo riguarderebbe la possibilità di far scattare in automatico la zona rossa nel caso in cui l'incidenza settimanale dei casi fosse superiore a 250 ogni 100mila abitanti.
Nella giornata di domani si dovrebbe entrare nel vivo del confronto tra governo e regioni sul nuovo Dpcm. Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha convocato una riunione con Regioni, Anci e Upi sul provvedimento per le 10.30. In videoconferenza parteciperà all'incontro anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che è atteso alla Camera il 13 gennaio. Nel corso della riunione potrebbe esserci anche un confronto sulla proposta dell'Iss, condivisa con il Cts, di introdurre il nuovo parametro per far scattare la zona rossa. Si va inoltre verso una proroga dello stato di emergenza (che scade il 31 gennaio). Non è ancora definita la data ma il provvedimento appare una strada obbligata, considerato l'aumento dei contagi.