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Covid, arriva anticorpo monoclonale: quanto costerà

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20 novembre 2020 | 13.39
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Una nuova arma contro il covid ad un prezzo contenuto: è l'identikit dell'anticorpo monoclonale, che potrebbe essere distribuito in Italia a partire da marzo. "L'anticorpo monoclonale che abbiamo realizzato è estremante potente. Saranno necessarie dosi basse: invece di funzionare in grammi pensiamo che funzioni con 100 milligrammi a dose. Quindi i costi saranno molto più accessibili. Non avranno ovviamente i prezzi bassi dei vaccini, ma si avvicinano", ha detto, intervenendo al seminario in tema di pandemia promosso dall'Unione europea, Rino Rappuoli, 'padre' di tanti vaccini fra cui quello contro il meningococco B, chief scientist di Gsk Vaccines a Siena, coordinatore del Monoclonal Antibody Discovery (Mad) Lab di Fondazione Toscana Life Sciences, impegnato nello sviluppo del super anticorpo contro Sars-Cov-2.

Covid, arriva anticorpo monoclonale: lo distribuirà lo stato

"Gli anticorpi monoclonali - ha spiegato - non sono una cosa nuova in terapia. Sono stati usati nei tumori, nell'infiammazione e nell'autoimmunità. Ce ne sono molti e sappiamo che costano tantissimo. E questo per una serie di motivi". Il primo è "perché in genere non sono molto potenti. Quindi se ne devono usare diversi grammi, per via endovenosa". Elementi che rendono "il costo finale molto alto". Questa è anche una delle ragioni "per cui non sono stati usati nelle malattie infettive": gli anticorpi "non erano competitivi". Si sono utilizzati solo per "il virus respiratorio sinciziale nei prematuri".

L'altra ragione "è che fino a qualche tempo fa - ha detto Rappuoli - fare anticorpi monoclonali per le malattie infettive era difficile: si facevano anticorpi poco potenti e quindi in grosse quantità. Oggi, invece, facciamo anticorpi estremamente più potenti: mille volte rispetto a quelli che facevamo 10 o 15 anni fa. Con un costo, quindi, mille volte minore. Inoltre possono essere iniettati invece che essere somministrati per via endovenosa", ha aggiunto Rappuoli, sottolineando che con l'anticorpo monoclonale made in Italy "abbiamo spinto la tecnologia all'estremo, prendendoci dei rischi perché useremo quantità minime. Però stiamo facendo qualcosa che nessuno ha fatto. E speriamo di avere successo".

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