Il Governatore siciliano Nello Musumeci ha costituito un collegio ispettivo per accertare eventuali responsabilità sul mastodontico flop del click day del bonus destinato dalla Regione siciliana alla concessione di contributi a fondo perduto alle microimprese dell'Isola danneggiate dal lockdown. Come apprende l'Adnkronos, il Presidente della Regione siciliana, con apposito decreto firmato nei giorni scorsi, ha nominato dirigenti interni dell'amministrazione regionale e anche "soggetti esterni" al fine "di verificare le procedure previste per la concessione dei contributi" sul Bonus Sicilia e "la relativa gestione".
Non solo, Musumeci ha anche scritto, come si apprende, una lettera riservata, molto dura, con la quale esprime il proprio "disappunto" su quanto avvenuto, a due dirigenti generali. I destinatari delle lettere sono i dirigenti generali dell’Arit e delle Attività produttive della Regione Siciliana, Vincenzo Falgares e Carmelo Frittitta.
Il collegio ispettivo è formato da Giovanni Bologna, che avrà "funzioni di coordinatore delle attività del Collegio", e dai docenti Giacomo Gargano e Giuseppe Lo Re. I tre professionisti hanno adesso dieci giorni di tempo per "l'assolvimento dell'incarico".
Nel decreto il Governatore Musumeci ricorda i "disservizi creati alle imprese" dopo "la sospensione e l'annullamento della procedura" e le conseguenti "ripercussioni sull'immagine dell'amministrazione regionale". Il Governatore ritiene che "è necessario procedere con una apposita attività ispettiva alla verifica delle cause che hanno determinato la richiamata sospensione e annullamento della procedura di ricezione delle istanze prevista per l'avviso pubblico Bonus Sicilia".
Ma cosa era accaduto nelle scorse settimane? Lo scorso 5 ottobre era previsto il cosiddetto 'click day', cioè la selezione per assegnare i 125 milioni di euro a fondo perduto alle imprese danneggiate dal lockdown. Una selezione mai partita.
Quel giorno la piattaforma digitale creata dalla Regione a cui le imprese avrebbero dovuto inoltrare la domanda nel più breve tempo possibile, a partire dalle 9, era andata subito in tilt sotto il peso di oltre 56mila istanze. Il sito non si apriva neanche e sulla schermata iniziale appariva un sintetico messaggio che rinviava il click day all'8 ottobre, alle ore 9.
Ma neppure l'8 ottobre è stato possibile accedere al click day. Perché dopo il crash registrato dalla piattaforma online che avrebbe dovuto dare il via alla 'corsa' telematica per ottenere una fetta dei 125 milioni di euro decisi con l'ultima finanziaria varata dall'Ars, la Regione si è arresa e ha annullato il 'click day', decidendo di spalmare le risorse su tutte le aziende registrate sulla piattaforma andata in tilt "a causa di una problematica tecnica imputabile a Tim Spa", come venne detto quel giorno.
"Abbiamo deciso di continuare a considerare la platea degli imprenditori che si erano registrati sulla piattaforma - aveva spiegato l'assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano - Daremo ristoro alle aziende cambiando alcuni parametri del bando e prendendo in considerazione tutte le domande. È l'unica soluzione possibile davanti a quello che ci ha prospettato la Tim: il problema registrato lunedì è superato, ma non del tutto. Da qui alle prossime ore pubblicheremo i correttivi al bando. Il nostro obiettivo è non fare aspettare più nessuno e non affidarci più a metodi che possono generare incertezze". Intanto l'unica certezza è che sono partite le lettere di richiamo ai dirigenti. E che Musumeci ha nominato un team di esperti per scoprire cosa è accaduto.