Individuare il Covid ‘semplicemente’ sentendo la voce del paziente al telefono, attraverso il raffronto e l’analisi scientifica di ben 6370 parametri che permettono di scoprire sia l’esistenza della malattia che il suo livello di gravità. Sembra un’ipotesi avveniristica, ma è quanto assicura di poter fare il professor Giovanni Saggio, ricercatore e docente del Policlinico Tor Vergata di Roma che, ospite questo pomeriggio di ‘Italia Sì’, il contenitore di Rai1 condotto da Marco Liorni, ha parlato dei suoi studi sul test della voce per rilevare l’eventuale presenza, in un paziente, del Covid-19.
Contattato dall’Adnkronos, il professor Saggio ha spiegato in cosa consiste il metodo, sul quale è al lavoro con il suo team ‘Voice Wise’ e che è già stato sperimentato con successo per altre malattie. "Abbiamo sottoposto 150 pazienti al test -dice il professore- e possiamo dire di avere una percentuale di accuratezza superiore al 90%". Ma come funziona esattamente? "E' l’estensione di un concetto che già conoscevamo -spiega- Ha presente quando il medico appoggia lo stetoscopio sulla schiena del paziente e gli fa dire 33? Il medico capisce subito che c’è qualcosa che non va. Oppure gli fa fare dei colpi di tosse e la giudica grassa, canina, secca, e dà una valutazione qualitativa di quello che sente. Ecco, noi diamo invece una valutazione quantitativa. Io associo dei numeri a quello che registro e, confrontando i parametri, riesco a capire se è presente la patologia e a quale stadio si trova".
Semplificando, "registrando i campioni di voce dei malati di Covid e di quelli sani, abbiamo rilevato quali parametri differenziassero i due tipi e abbiamo lavorato sulle differenze". Che tutto ciò si possa fare solo con l’analisi della voce sembrerebbe fantascienza, eppure il professore assicura che non è così: "La voce è il risultato di tre fattori importanti: fisiologia della persona, la psicologia della persona e la patologia della stessa -spiega meglio- Queste tre caratteristiche danno caratteristiche diverse alla voce del paziente". In trasmissione, il professore ha spiegato a Marco Liorni di aver scoperto la presenza del Coronavirus in soggetti la cui positività non era stata rilevata neppure dal tampone.
"E’ successo in due casi, la cui positività è stata poi confermata dal test sierologico", ha detto Saggio. Coadiuvato dal professor Marco Benazzo, primario del Policlinico San Matteo di Pavia, che ha partecipato alla sperimentazione effettuata a Tor Vergata: "Siamo rimasti molto meravigliati dell’accuratezza di questo test diagnostico", ha detto Benazzo.
Uno studio che ancora non è presidio medico, ma che potrebbe aprire delle prospettive importanti anche se, come hanno sottolineato gli studiosi, "riguarda solo le persone con sintomi, che hanno un’alterazione della voce". L’ingegnere ha sottolineato che i risultati della sperimentazione del test della voce per l’individuazione del virus SARS-Cov-2 verranno pubblicati a breve su una rivista specializzata e riconosciuta a livello internazionale. "Sono particolarmente contento di essere tornato a Italia Si con risultati tangibili sulla ricerca che abbiamo portato avanti sul Coronavirus".
(di Ilaria Floris)