L'esperto cita uno studio pubblicato dai Cdc (Centers for disease control and prevention): "Meno colpiti da malattia ma possono far correre pericoli ad altri"
"I giovani rischiano meno la propria salute, ma, come noto da sempre, sono veicoli che il virus può usare per infettare altri soggetti in cui la malattia non ha un decorso così benigno". Lo scrive su Facebook il biologo e docente alla Temple University di Filadelfia, Enrico Bucci.
L'esperto cita uno studio pubblicato dai Cdc (Centers for disease control and prevention) "che ha analizzano 61 cluster di trasmissione del virus in Giappone, cioè gruppi di almeno 5 pazienti che si erano contagiati l'uno con l'altro - prosegue - In 22 casi, fu possibile identificare il 'paziente indice' del cluster: nella stragrande maggioranza dei casi, si trattava di giovani fra i 20 e i 39 anni, asintomatici o presintomatici al momento del contatto infettivo con altri (solo un caso indice presentava tosse al momento in cui aveva infettato altri)".