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Caos Procure, 'Tutti con te, anche Legnini': gli sms tra Palamara e il pm di Salvini

(Fotogramma)
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27 maggio 2020 | 11.02
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"Carissimo Luigi, ti chiamerà anche Legnini, siamo tutti con te". E' il 24 agosto del 2018 e l'allora consigliere del Csm Luca Palamara, coinvolto nell'inchiesta di Perugia, come scrive oggi il Fatto quotidiano, scrive al Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, il pm che ha indagato l'ex ministro Matteo Salvini nell'ambito dell'inchiesta sugli sbarchi a Lampedusa. Quel giorno, Patronaggio aveva subito attacchi e minacce dopo avere aperto un fascicolo per sequestro di persona contro ignoti sul pattugliatore Diciotti che era fermo in rada da giorni con a bordo centinaia di migranti. Salvini verrà iscritto nel registro degli indagati all'indomani. Quello stesso giorno il segretario abruzzese della Lega Giuseppe Bellachioma scrisse su Facebook: "Se toccate il Capitano vi veniamo a prendere sotto casa". L'Anm definì quelle parole un "inaccettabile tentativo di interferire nell'attività dei magistrati impegnati nella delicata vicenda". Da Palamara e Legnini, anche se quest'ultimo dice di non ricordare la circostanza, arrivano messaggi di solidarietà al magistrato.

Nelle intercettazioni con Patronaggio, che non risulta iscritto a nessuna corrente, non si parla di nomine o di posizione del pm. Il 12 settembre arriva un altro sms al Procuratore, dopo l'ennesima minaccia. E' sempre Palamara a scrivere: "Carissimo Luigi ti sono vicino, sii forte e resisti siamo tutti con te, un abbraccio". L'altra intercettazione è del 20 maggio 2019, quando Patronaggio sequestra la nave Ong Sea watch 3. E Salvini, allora ministro dell'Interno, intervenendo nella trasmissione di Giletti, attacca il magistrato: "Se vuole fare il ministro dellì'Interno si candidi alle prossime elezioni", dice. Quel giorno Patronaggio scrive a Palamara, e ad altri esponenti della magistratura, in cui vuole dare "alcune precisazioni sulla Sea watch 3". Per "fare chiarezza" sul sequestro dopo l'attacco di Salvini in tv. E spiega che "la Procura di Agrigento ha coordinato le indagini solo dopo che il la Gdf e la Guardia costiera di iniziativa sono salite a bordo e hanno proceduto al sequestro della nave". Poi aggiunge che "il Viminale è sempre stato informato dell'evolversi della situazione, così come il capo della Polizia". E che la Polizia giudiziaria "sta valutando rilievi penali della condotta della ong i cui rappresentanti già oggi verranno iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina".

Patronaggio ribadisce anche di non avere mai ordinato lo sbarco che è "stato conseguenza del sequestro". Per concludere: "Solo affinché la discussione avvenga con criteri tecno-giuridici corretti". Interpellato dal Fatto, Patronaggio ha detto che ricorda "solo sms ricevuti e inviati a carattere istituzionale nell'interesse di una corretta informazione".

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