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Coronavirus, le ostetriche: "Facciamo nascere bambini ma si dimenticano di noi"

Presidente Federazione nazionale chiede intervento governo: "Ci discriminano eppure siamo in prima linea ogni giorno"

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28 aprile 2020 | 16.53
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Anche loro sono in prima linea in questi giorni di emergenza Coronavirus. Negli ospedali pubblici, nelle cliniche private, in ogni centro di cura, aiutano le mamme, anche quelle positive, a partorire in sicurezza. Insieme a medici e infermieri rischiano in prima persona, sacrificando la vita della famiglia per il lavoro, che considerano una vera e propria missione. Sono le ostetriche, 21 mila in tutta Italia: una figura professionale delicata e altamente specializzata, ma troppo spesso dimenticata. Che, in questo momento delicato, si sente poco tutelata, quasi discriminata, e chiede maggiore attenzione alla politica e alle istituzioni.

''In questo periodo di grande emergenza sanitaria - dicono all'Adnkronos Maria Vicario, presidente nazionale delle ostetriche (Fnopo), e Iolanda Rinaldi, presidente dell'Ordine delle ostetriche di Roma e Provincia - una figura professionale sembra essere stata dimenticata anche dai media: è quella dell’ostetrica, che svolge attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva".

"Noi - spiegano - al pari di tutti gli operatori sanitari di assistenza diretta, siamo quotidianamente impegnati in prima linea, dove assistiamo le donne in gravidanza, esposte al contagio, quelle asintomatiche e quelle con sospetta o confermata diagnosi di Covid 19, con turni massacranti, ponendo a rischio la propria salute e quella delle nostre famiglie". Vicario e Rinaldi lanciano un vero e proprio grido di dolore, fino ad ora inascoltato, e si rivolgono al governo perché intervenga al più presto, visto che nel cosiddetto Cura Italia, ormai convertito in legge, "non viene garantita pari dignità all'ostetrica''.

''Come è giusto che sia - sottolineano Vicario e Rinaldi - sono stati portati alla ribalta figure professionali importantissime, ma sulle ostetriche, come al solito, mai una parola. Ci sono solo i dati dell'Istituto superiore di sanità, che registrano un triste traguardo: il 43% degli operatori infettati da Covid-19 sono infermieri e ostetriche''. ''Siamo dimenticati dal governo nel Cura Italia e da alcune ordinanze regionali - denuncia Emilio Cirillo, ostetrico al Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina - non siamo menzionati negli accordi di riconoscimento di indennità per l’eccezionale attività svolta dagli operatori del Servizio sanitario regionale del Lazio. Insomma, siamo davvero discriminati".

''In queste ordinanze e decreti - avvertono Vicario e Rinaldi - non c’è mai un riferimento alla figura ostetrica. Discriminazioni che fanno indignare l'intera categoria, tanto che gli Ordini professionali e la Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica si stanno impegnando per ottenere il giusto riconoscimento al duro lavoro che le 21 mila ostetriche italiane ogni giorno affrontano, rischiando la vita. Siamo operatori sanitari in possesso della laurea abilitante, iscritti all'Ordine professionale, che assistiamo e consigliamo la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduciamo e portiamo a termini parti fisiologici, prestiamo assistenza al neonato promuovendo l’allattamento materno. È giusto dimenticarsi di noi, una figura così completa e fondamentale per la salute delle donne e dei loro bambini?".

"È giusto che si possa continuare a discriminare anche durante una così violenta pandemia?", si chiedono Vicario e Rinaldi, che, sempre più preoccupate per il futuro, ricordano il caso di colleghe morte per Coronavirus e di tante altre che hanno contratto l’infezione e si appellano al governo, perché intervenga al più presto, anche con provvedimenti annunciati entro maggio 2020. "È di pochi giorni fa -rimarcano - la notizia che ha sconvolto l’intero mondo ostetrico del decesso, a seguito di infezione da Covid-19, di una delle colleghe impegnate sul fronte napoletano in un ospedale vicino Pompei. Purtroppo la triste notizia è arrivata a poca distanza dalla dipartita di un’altra collega e il bilancio potrebbe essere ancor peggiore".

''Ogni giorno, che si lavori in un centro Covid o meno, le ostetriche, come tutti - insistono Vicario, Rinaldi e Cirillo - rischiano in prima linea senza che questo venga loro riconosciuto, pagando anche a caro prezzo la loro dedizione".

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