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Saviano: "Il sistema Lombardia è fallito"

Lo scrittore: "Fontana probabilmente è stato strumento dei grandi potentati privati. Riapertura? Una follia"

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17 aprile 2020 | 08.21
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"Il sistema Lombardia è fallito". Così Roberto Saviano ospite della trasmissione radiofonica 'Circo Massimo' su Radio Capital. In questa emergenza sanitaria, sottolinea Saviano, "la sanità lombarda ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Fontana probabilmente è stato uno strumento dei grandi potentati privati che gestiscono la sanità lombarda e non solo. La Lega si è vantata per anni di aver costruito la migliore sanità d'Europa, e tutto questo in gran parte si è dimostrato falso".

La gestione "è stata terribile". In questione momento "i responsabili dei comportamenti più assurdi come ricoverare malati dentro le case di cura, sono ancora lì, con il rischio di inquinare le prove. E' incredibile il ritardo della zona rossa; cambiare continuamente comunicazione: errori politici immensi". Il modello Lombardia viene studiato in Francia, Spagna e Germania "per non ripeterlo in realtà".

Sull'intenzione annunciata di riaprire il 4 maggio, "la Lombardia sta facendo ammuina per spostare la polemica su altro, ma è una corsa verso il baratro. Da un lato - afferma lo scrittore - è una prassi che mi aspettavo: adesso fa questa scelta salvo poi dire che da Roma non ha avuto direttive e sarà poi questo il tema". "La riapertura così come promossa o consigliata è una senza dubbio una follia", rimarca.

E ancora: "Non bisogna tornare alla normalità perché la normalità era il problema". Secondo lo scrittore "il capitalismo, soprattutto europeo, deve comprendere che la sua direzione è completamente sbagliata". "La storia ci racconta che dopo le pandemie c'è diffidenza, molto di più che dopo le guerre". Le regole devono cambiare e in questo senso, spiega Saviano, "la pandemia potrebbe rappresentare un'indicazione, l'ultima possibile, per cambiare passo".

Poi il passaggio su Die Welt e le polemiche scaturite dall'articolo in Italia. "È un'idiozia pensare, come si fa in Germania, di mettere un perimetro alle mafie. Semmai metti il perimetro al sangue ma poi investono ovunque. E' quindi un assoluto errore considerare il finanziamento un modo per far arrivare i soldi nelle tasche delle mafie; soldi che già hanno". La Germania, spiega Saviano, "non comprende che non è al riparo dalle infiltrazioni criminali: ha un elevatissimo rischio riciclaggio perché non indaga, non ha il reato di associazione mafiosa né il concorso esterno". La percezione tedesca "è completamente sbagliata. Le mafie vivono, comprano e conquistano quando l'economia è debole, esattamente il contrario di quanto dice Die Welt con il suo editoriale".

Sull'articolo di Le Monde, Saviano sottolinea: "Il mio attacco non era politico, ho segnalato come Zaia abbia avuto più prudenza e intelligenza nella gestione dell'emergenza. Se dobbiamo ridurre ad una formula non si è fatto condizionare dalle pressioni di Confindustria, e dalla paura di perdere profitti, consensi e quindi finanziamenti. Non è stata una lettura politica, ho considerato gli errori della sinistra, di Sala e Gori".

Per quanto riguarda l'America, per Saviano "gli Usa sono in una situazione fragilissima: grandissime aziende sono entrate in crisi, perché perdendo milioni al giorno non riescono a mantenere i risultati promessi alle banche, che chiedono rientri. Si vede la fragilità del capitalismo". All'inizio della pandemia, quando Trump parlava di bufala, "in Usa il distanziamento sociale era visto come un fatto politico: se mantenevi i due metri, eri un democratico; se stavi vicino, eri un repubblicano" spiega lo scrittore. Gli americani hanno vissuto inizialmente questa pandemia come qualcosa di irreale e hanno acquisito consapevolezza solo con la militarizzazione: "Negli Stati Uniti colpisce molto la presenza forte dei militari. I negozi di lusso hanno blindato le vetrine per evitare i saccheggi".

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