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Coronavirus, il chirurgo: "A fine lockdown sarà boom di ritocchi"

Il professor Santanchè: "Un'esplosione di punturine e liposuzioni. Ci prepariamo a operare in sicurezza"

(Immagine di repertorio - Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Immagine di repertorio - Fotogramma) - FOTOGRAMMA
15 aprile 2020 | 12.54
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Riprendersi la libertà di uscire di casa, ma anche ritrovare il coraggio di guardarsi in faccia e sotto i vestiti. Quando il lockdown anti Covid-19 finirà, l'incontro più traumatico sarà probabilmente quello con lo specchio: appesantiti da lunghe settimane di sedentarietà ed esperimenti in cucina tra lieviti e farine, orfani inconsolabili di parrucchiere ed estetista, "molti si vedono male e vorranno ripartire dall'immagine. Un aspetto non secondario, almeno psicologicamente", secondo il chirurgo plastico Paolo Santanchè che descrive all'Adnkronos Salute una sensazione diffusa tra i professionisti della bellezza: "Il bisogno della gente di ricominciare a vivere facendo qualcosa per sé e per il proprio aspetto", magari regalandosi un ritocco. "Credo che assisteremo a un'esplosione di punturine e liposuzione", prevede l'esperto.

"Dopo 3 settimane di silenzio totale - racconta Santanchè - qualcosa comincia a muoversi" e "dalle telefonate, dai discorsi raccolti, percepiamo un entusiasmo che non avevamo calcolato. Un fermento che stupisce, ma si può spiegare: accade infatti molto spesso - riflette lo specialista - che si decida di fare un intervento estetico o di chirurgia plastica per voltare pagina dopo un momento brutto. Un lutto, una separazione, un periodo deprimente o difficile che si vuole chiudere con un cambiamento tangibile". Visibile agli occhi degli altri, ma soprattutto ai nostri perché "si sa, quando ci piacciamo e ci sentiamo in armonia con noi stessi, siamo più forti, positivi e propositivi".

E così la voglia di tornare a vivere, socializzare, pensare al futuro, sfogare energia e desideri repressi si riverserà anche negli ambulatori chirurgici: "Cominceremo con le cose più semplici, filler e botulino", si aspetta Santanchè. "E poi, quando l'attività delle cliniche riprenderà con le necessarie misure di sicurezza che ci stiamo attrezzando ad assicurare - precisa - arriveranno le liposuzioni per ridurre gli accumuli di grasso localizzato nei punti critici", eredità del combinato disposto tra "attività fisica mancata e iperalimentazione compensatoria". Un 'tagliando di bellezza' in vista di una prova-bikini che forse non arriverà mai, ma che non è vietato continuare a sognare.

Nel frattempo il settore si prepara. "Siamo in trepida attesa di sapere quanto potranno riprendere le nostre attività - spiega l'esperto - Per fortuna negli ospedali le unità di terapia intensiva non sono più in emergenza come prima, quindi penso e spero che prima o poi anche le chirurgie elettive e i nostri interventi potranno ripartire. In attesa di ricevere linee guide, ci auguriamo chiare e puntuali - auspica Santanchè - noi ci stiamo organizzando per poter tornare a una piena attività con tutte le misure del caso".

"Per tutelare la sicurezza dei pazienti e la nostra serviranno ovviamente ulteriori precauzioni", ragiona lo specialista. "La prima regola sarà il rispetto del distanziamento sociale, che significherà per esempio fissare appuntamenti ben distribuiti nel tempo in modo da non riempire le sale d'attesa, specie quando se ne ha soltanto una". Secondo punto fermo "la disponibilità di gel igienizzanti per gli assistiti e di dispositivi di protezione per noi: mascherine, guanti, occhiali e visiere, perché se dobbiamo fare un'iniezione non potremo certo praticarla a un metro e mezzo di distanza", dice il chirurgo confidando di aver messo mano a blocco e matita "per progettarmi una visiera che risponda esattamente alle mie esigenze". Creatività italiana che in tempi di coronavirus scavalla i confini tra una professione e un'altra.

"Noi ci organizziamo e ce la mettiamo tutta, ma devono farlo anche i pazienti", avverte Santanchè. "Attenzione, senso di responsabilità e rispetto dovranno essere un imperativo assoluto anche per loro, che dovranno indossare la mascherina e cercare di evitare ogni comportamento a rischio per non mettere in pericolo gli altri pazienti e il loro medico". Una sorta di 'quarantena pre-ritocco'? "Bastano attenzione, responsabilità e rispetto", ribadisce lo specialista.

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