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Mascherine, imprenditore arrestato per turbativa gara Consip

La gara per la fornitura di 24 milioni di mascherine chirurgiche per un valore di 15,8 milioni di euro

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
09 aprile 2020 | 09.42
LETTURA: 5 minuti

Una turbativa in un lotto della gara bandita da Consip per la fornitura di 24 milioni di mascherine chirurgiche dal valore di 15,8 milioni di euro. E' quanto hanno scoperto le Fiamme Gialle di Roma, sotto il coordinamento della Procura capitolina, nell'ambito di un'indagine sulla gara Consip per l'acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie per un valore complessivo di 258 milioni. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, su delega della Procura, hanno arrestato questa mattina un imprenditore di 41 anni, A. I., indagato per i reati di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture.

Le attività investigative, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, sono partite in seguito a una denuncia presentata da Consip alla Procura della Repubblica di Roma, con riferimento a una serie di anomalie riscontrate nell’ambito della procedura di una gara, del valore complessivo di oltre 253 milioni di euro, bandita d’urgenza per garantire l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali. In particolare, il lotto 6 della gara, dell’importo di circa 15,8 milioni di euro, relativo alla fornitura di oltre 24 milioni di mascherine chirurgiche, era stato aggiudicato alla Biocrea Società Agricola a Responsabilità Limitata, la quale si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine.

Sin dai primi contatti con la stazione appaltante pubblica, finalizzati all’avvio della fornitura, però, il 41enne che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce, che sosteneva fosse già disponibile in un punto di stoccaggio in Cina. Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, è stata effettuata presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione, che ha accertato l’inesistenza del carico dichiarato.

Nel corso delle indagini sulla società Biocrea sono emerse anche pregresse posizioni debitorie per violazioni tributarie, per oltre 150mila euro nei confronti dell'Erario - non dichiarate in sede di procedura dalla società che, di converso, aveva invece falsamente attestato l'insussistenza di qualsiasi causa di esclusione. Una situazione che ha portato all'esclusione di Biocrea dalla procedura e l'annullamento in autotutela da parte di Consip dell'aggiudicazione.

L'indagine - definita dal gip "tempestiva, rapida ed efficace" - ha consentito di dare pieno riscontro dei fatti denunciati e fornire ulteriori elementi idonei a rinforzare il quadro accusatorio, grazie anche alle intercettazioni telefoniche disposte d'urgenza dal pm e poi convalidate dal gip. In particolare, è stato ricostruito come A.I., essendo gravato da precedenti sia giudiziari (seppure non ancora definitivi) che di polizia, che avrebbero potuto inficiare la partecipazione alla gara, abbia cercato di dissimulare la riconducibilità a sé della società - pur rimanendone l'esclusivo dominus - nominando come amministratore, in concomitanza con la pubblicazione del bando, un prestanome incensurato cui ha poi ''ceduto'' l'intero capitale sociale al prezzo di 100mila euro, da corrispondere però tra due anni. I finanzieri di Roma hanno così scoperto come la Biocrea, che ha un oggetto sociale del tutto estraneo al settore merceologico relativo alla gara (''coltivazione di fondi, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse''), fosse una ''scatola vuota'', senza dipendenti, strutture, mezzi e capitali. Nonostante la palese incapacità operativa e finanziaria della Biocrea, il 41enne ha partecipato all'appalto, accettando il rischio di non essere in grado di adempiere alla fornitura di milioni di mascherine nei tempi brevissimi dettati dallo stato emergenziale in atto, chiaramente indicati nel bando di gara: "Una puntata d'azzardo - come evidenzia il gip nell'ordinanza - giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto".

Sebbene il tentativo non sia andato a buon fine, l'uomo si era immediatamente riorganizzato per provare ad aggiudicarsi un altro appalto pubblico, questa volta relativo alla fornitura di guanti, occhiali protettivi, tute di protezione, camici e soluzioni igienizzanti, per un valore complessivo di oltre 73 milioni di euro, utilizzando un altro soggetto giuridico, dato che la Biocrea era ormai 'bruciata'. La nuova società - Dental Express H24 S.r.l. - presentava, però, una inesistente capacità economica identica a quella della Biocrea; in aggiunta, un socio e membro del consiglio di amministrazione risultava gravato da precedenti penali. Anche in questo caso, all'esito dei controlli, Consip ha rilevato l'incompatibilità con i requisiti di partecipazione richiesti escludendo l'imprenditore dalla procedura. Le indagini hanno consentito di accertare come A.I., nonostante tale provvedimento, si stesse adoperando per far figurare l'uscita dalla compagine sociale della persona gravata da precedenti in una data antecedente all'indizione della gara, in modo da poter ricorrere alla giustizia amministrativa e rientrare in corsa per l'aggiudicazione dell'appalto. Sfruttando la possibilità di depositare presso la Camera di Commercio l'atto di passaggio delle quote entro 30 giorni dalla sottoscrizione, si stava organizzando per predisporre, ora per allora, una retrocessione della partecipazione, sostenendo che sarebbe avvenuta "senza passaggio di denaro, altrimenti avremmo l'obbligo di far vedere anche il transito di denaro", per tornare formalmente in bonis.

L'indagine dimostra l'impegno quotidianamente profuso dalla Procura della Repubblica di Roma e della Guardia di Finanza per la tutela della salute e sicurezza pubblica, anche nel contrastare tutti i tentativi di illecita strumentalizzazione dell'attuale situazione emergenziale connessa alla diffusione del virus Covid-19.

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