A dirlo all'Adnkronos è Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani
di Roberta Lanzara
"Oggi è più sicuro abbracciare un cane che stringere la mano a uno sconosciuto. La trasmissione del Covid-19 avviene esclusivamente da uomo a uomo e non ci sono prove che gli animali da compagnia possano contrarre o trasmettere la malattia. Questa è la versione ufficiale dell'Oms e del Ministero della sanità". A dirlo all'Adnkronos è Marco Melosi, presidente dell'Anmvi, Associazione nazionale medici veterinari italiani, smentendo le voci nate dalla storia del volpino di Hong Kong risultato debolmente positivo al Covid-19 e dell'incremento di abbandoni del 'migliore amico dell'uomo': "Non ne abbiamo percezione. Non abbiamo notato aumenti di animali abbandonati. E' più una preoccupazione che una realtà". Dobbiamo comunque avere precauzioni? "Direi di sì - risponde - Così come molti indicano che le scarpe devono restare fuori casa perché il virus può sopravvivere nelle strade, è buona norma pulire le zampe al cane, con amuchina diluita. Si tratta di una accortezza in più a tutela non tanto del cane quanto del padrone".
Vero che sia i cani che gatti possono contrarre virus appartenenti alla famiglia del coronavirus, in particolare che i cani possono contrarre un coronavirus enterico (CCov) che causa diarrea emorragica molto contagiosa nei cuccioli. "Ma non è trasmissibile all'uomo - specifica il presidente dell'Anmvi - perché il coronavirus si definisce 'specie - specifico' cioè il virus ha capacità di replicarsi solo in quella specie animale. Al di fuori muore. Quindi - conclude - il Covid 19 non è presente nel cane. Ed il volpino di Hong Kong è risultato positivo per inquinamento ambientale".