L'assessore lombardo al Welfare: "Vicini al punto di non ritorno". Polemica con la Protezione civile sulle mascherine "come carta igienica". Bertolaso nominato da Fontana consulente per l'ospedale Fiera. Il governatore della Lombardia si sfoga: "Roma non capisce". Intanto, in tutta Italia i decessi sono 1441, 527 i guariti
Sanità lombarda allo stremo. L'allarme arriva dall'assessore al Walfare della Regione, Giulio Gallera, che traccia un quadro drammatico: "Tra poco - spiega - arriviamo a un punto di non ritorno".
"Continua la corsa contro il tempo, il problema - spiega Gallera - sono i posti e il personale: stiamo continuando a svuotare gli ospedali con maggiore pressione e a portare via i pazienti, addirittura oggi siamo arrivati al punto che non abbiamo più ambulanze per qualcuno che ha già un posto in un altro presidio e attenderemo la tarda serata per poterli spostare. La macchina si è veramente messa in moto".
"Abbiamo pochissimi posti liberi nelle terapie intensive, ormai siamo nell’ordine di 15 o 20 a disposizione. Ogni giorno ne ricaviamo qualcuno di nuovo, domani ne arrivano liberi altri tre e il San Raffaele sta creando un’area con 14 posti che sarà pronta però tra una settimana. Oggi li recuperiamo chiudendo le sale operatorie, dove ci sono dei respiratori che possono essere utilizzanti anche per sostenere il respiro", aggiunge l'assessore.
"Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno, ne abbiamo mandati anche due in Sicilia, quindi c'è anche una solidarietà nazionale, ma parliamo di pochi numeri. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato è il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. È difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti", conclude Gallera.