La presa di posizione sui media della Santa Sede: "Chi è coinvolto in un'inchiesta ha il diritto al rispetto della dignità, eventuali responsabilità ancora da accertare"
Il Vaticano, in un editoriale apparso sui media della Santa Sede, scende in campo all'indomani della notizia della sospensione dei cinque dirigenti a seguito dell'indagine sulla Segreteria di Stato e l'Aif: "Le persone sottoposte agli accertamenti - denuncia senza mezzi termini l'editoriale - sono state oggetto di una vera e propria gogna mediatica con tanto di pubblicazione delle loro foto nonostante le eventuali responsabilità siano ancora da accertare. Coloro che sono stati coinvolti nell’indagine avevano e hanno il diritto di essere rispettati per la loro dignità di uomini e di donne, sia che si tratti di sacerdoti, sia che si tratti di padri e madri di famiglia".
Quanto all'inchiesta in sé, l'editoriale del Vaticano rileva come " tra le interpretazioni, i commenti e le analisi che hanno accompagnato la divulgazione della notizia da parte della Sala stampa Vaticana non è stata sufficientemente sottolineata un'evidenza: quanto accaduto sta a testimoniare concretamente che i processi avviati da Benedetto XVI e portati avanti dal suo successore funzionano. Sta a testimoniare che le nuove leggi dello Stato della Città del Vaticano sono applicate e che gli organismi di controllo, di revisione e gli stessi organismi controllati sono in grado di segnalare alla magistratura eventuali anomalie chiedendo che venga fatta chiarezza. Il doloroso percorso annunciato in questi giorni non è dunque il sintomo del fallimento di un sistema. Al contrario dimostra che il sistema ha sviluppato gli anticorpi per reagire e che il cammino delle riforme degli organismi economico-finanziari è ben avviato".