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La testimonianza

"Un ragazzo nobile", parla la donna aiutata dal carabiniere ucciso

26 luglio 2019 | 13.17
LETTURA: 2 minuti

"Non ci sono parole. Un ragazzo nobile, di nobili sentimenti. Era tanto generoso, mi accompagnò all'ospedale Bambino Gesù dove stavo andando a portare mia figlia piccola. Era sempre disponibile, gli dicevo 'Sei un uomo di altri tempi'". Così all’Adnkronos Elisabetta, la donna che con una lettera "scritta di notte" testimoniò il gesto di amore del vicebrigadiere Mario Rega, ucciso la notte scorsa in via Pietro Cossa, nel pieno centro di Roma, durante un servizio.

Piange e si asciuga le lacrime con il fazzoletto mentre, con voce rotta, ricorda quella corsa in ospedale con Mario per salvare la sua bambina: "Mi aveva accompagnato lui ed era rimasto tutta la notte. Gli dicevo ‘Vai via’, ma lui mi rispondeva che no, che sarebbe rimasto. Non potevo non condividere questo momento e scrissi tutto in una lettera con il cuore. Rischiano tanto, sempre, questi ragazzi, ma negli occhi di Mario si leggeva la bontà d’animo".

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