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Sgombero Cara, al via task force accoglienza

Sgombero Cara, al via task force accoglienza
24 gennaio 2019 | 17.59
LETTURA: 3 minuti

di Alisa Toaff

Il sindaco di Castelnuovo di Porto Riccardo Travaglini si è unito alla protesta dei lavoratori della cooperativa Auxilium in presidio dalle 15 davanti al Ministero dello Sviluppo Economico ''con la speranza -apprende l'Adnkronos da fonti del Comune di Castelnuovo di Porto - di poter parlare con qualcuno della situazione''. Sono circa 200 i migranti che si trovano ancora al Cara in attesa di sapere quale sarà il loro destino.

Una decina di bambini della scuola elementare oggi non sono andati a scuola ''perché saranno costretti a interrompere il loro percorso formativo'', si apprende ancora dal Comune. Intanto a Castelnuovo Di Porto è stata attivata una task force, un punto di accoglienza coordinato dal Comune e dalla Asl Roma 4 in accordo con la Regione Lazio ''al fine di coaudiuvare i servizi sociali ed il sindaco del Comune nelle attività di audit per la rilevazione dei bisogni sanitari e sociali, relativamente alla situazione abitativa e occupazionale per i soli richiedenti di protezione umanitaria''.

Il punto di accoglienza sarà operativo già nelle prossime ore e sarà allestito all'interno di una tenda davanti ai cancelli del Cara. La task force valuterà anche le ''decine e decine di offerta di ospitalità ai migranti, arrivate da tutta Italia - spiega il Comune di Castelnuovo - Tantissimi anche i cittadini che hanno fatto offerte in denaro e pronti a partecipare a manifestazioni di solidarietà, insomma un mondo che si sta mobilitando''.

IL VIMINALE SI DIFENDE - Ma il Viminale si difende. Nessun bambino strappato agli amici o alla scuola, nessun 'caso umanitario' tra i trasferiti. Queste due tipologie di ospiti (famiglie con bambini e casi vulnerabili), spiegano le fonti, sono stati espressamente esclusi dal novero di coloro che sarebbero stati trasferiti, secondo le indicazioni fornite dal ministero dell’Interno all’ente gestore. Nessuna dimissione forzata dal centro, ma esclusivamente trasferimenti in altre strutture di pari livello.

Ad oggi, spiega ancora il Viminale, 305 ospiti tutti adulti sono stati o saranno trasferiti a breve come detto in strutture di pari livello di accoglienza. I 18 nuclei familiari (44 persone di cui 14 minori) sono in attesa di destinazione per trovare la sistemazione più consona. 4 ospiti portatori di gravi vulnerabilità personali (due donne singole e una mamma con un bambino) in possesso del permesso per motivi umanitari sono in attesa della sistemazione idonea, nelle more della presa in carico da parte dei competenti servizi sociali del Comune. Altri 9 in attesa di permesso di soggiorno per casi speciali, saranno ospitati nell’ambito del Siproimi (nuova denominazione assunta dallo Sprar), mentre tre ospiti in possesso del permesso per motivi umanitari in assenza di vulnerabilità erano già avviati alle dimissioni dal centro, secondo le norme vigenti. Di questi uno si è allontanato spontaneamente dal centro il 18 gennaio scorso, concludono le fonti.

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