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Muore durante fermo di polizia

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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18 gennaio 2019 | 11.16
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Un cittadino tunisino di 32 anni è morto ieri pomeriggio, intorno alle 18.30, in un money transfer a Empoli (Firenze), durante un controllo della polizia. Il negozio 'Taj Mahal', nel centro cittadino, vende anche generi alimentari. Il 32enne si sarebbe trovato in stato di alterazione e sarebbe entrato nel negozio tentando di cambiare una banconota, poi risultata falsa. Di fronte al rifiuto dei titolari di cambiare la banconota, l'uomo ha dato in escandescenze, profferendo minacce. E' stata chiamata così la polizia e anche un'ambulanza del 118.

Gli agenti sarebbero riusciti subito a fermare il tunisino, che sarebbe scappato anche in strada. I poliziotti poi sarebbero riusciti a bloccarlo, immobilizzandolo e poco dopo avrebbe avuto un arresto cardiocircolatorio che ha provocato la morte. Il 32enne, secondo quanto si è appreso, avrebbe avuto le manette ai polsi e anche una piccola corda alle gambe, per evitare che scalciasse.

La pm di turno della Procura di Firenze, Christine von Borries, ieri sera si è recata sul posto e poi ha disposto l'autopsia che verrà effettuata lunedì per chiarire le cause della morte del tunisino. La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Il 32enne viveva a Livorno e sembra che soffrisse di problemi di alcol. Il magistrato, che ha disposto anche l'acquisizione delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, ha ascoltato come persone informate sui fatti tutti gli intervenuti presso il money transfer. Le indagini sono condotte con la collaborazione dalla squadra mobile della Questura di Firenze.

"Sono vicino ai miei uomini. Li conosco bene e sono tutte persone perbene, e poliziotti dalla grande preparazione. Aspettiamo quindi con totale serenità che investigatori e magistratura facciano il proprio lavoro". Sono le parole del dirigente del Commissariato di Empoli (Firenze), Francesco Zunino, riferite da Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, Federazione sindacale di Polizia, in relazione alla morte del tunisino. L'uomo, secondo quanto riferito da Mazzetti, all'improvviso avrebbe dato in escandescenze aggredendo gli agenti intervenuti anche con morsi e calci. "I poliziotti italiani sono un modello per l’intera Europa e sono certamente i più preparati al mondo a gestire le situazioni limitando al minimo l’utilizzo della forza a costo di pagarne le conseguenze sulla propria pelle, come purtroppo è accaduto molto spesso. Eppure - ha aggiunto Mazzetti - temiamo che adesso parta la solita campagna di delegittimazione della divisa da parte di coloro i quali quasi attendono con ansia vicende del genere pur di poter crocifiggere chi appartiene alle forze dell’ordine". "Quel che va detto, invece, è che i poliziotti non sono medici - ha concluso Mazzetti - non possono essere lasciati da soli di fronte a situazioni in cui è palese la necessità di una gestione da parte di personale sanitario".

A commentare la vicenda il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Totale e pieno sostegno ai poliziotti che a Empoli sono stati aggrediti, malmenati, morsi. Purtroppo un tunisino con precedenti penali, fermato dopo aver usato banconote false, è stato colto da arresto cardiaco nonostante gli immediati soccorsi medici. Tragica fatalità - dice Salvini -. Però se un soggetto violento viene ammanettato penso che la polizia faccia solo il suo dovere".

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